Giovedì 18 Aprile 2024

La crisi di coppia prende il Volo Fino a Capo Nord per riprovarci

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Partire, andare lontano da casa, dalla vita di tutti i giorni, dalle abitudini consolidate, per capire se è possibile ritrovare l’amore e l’intesa di un tempo o se è davvero finita. Anna e Marco ci provano e, insieme al loro bambino, da Milano raggiungono Oslo e da lì, in camper, puntano a Capo Nord. Vittoria Puccini e Fabio Volo sono i protagonisti di Una gran voglia di vivere, il film diretto da Michela Andreozzi, da oggi disponibile su Prime Video, secondo libro di Volo, dopo Il giorno in più, adattato per lo schermo. "Volevo raccontare la storia di due persone che affrontano la crisi del loro rapporto in maniera civile, senza diventare sgarbati l’uno con l’altro. Vengo da una famiglia dove i problemi non sono mancati ma non ho mai visto mio padre essere scortese con mia madre né lei con lui", spiega Fabio Volo.

"Il viaggio è una prova decisiva per la coppia in crisi perché – aggiunge Volo – porta entrambi fuori dalla propria comfort zone e li obbliga a continue scelte, a un confronto anche su piccole cose che nella quotidianità non avviene più". Concorda Vittoria Puccini: "Il viaggio, portandoti fuori dalla routine, ti toglie le sicurezze e diventa l’occasione per trovare qualcosa di diverso in te e nell’altro. Per la coppia è un modo per riscoprirsi".

E allora, si dice nel film, meglio un divorzio allegro che un matrimonio triste. "Perché nella coppia la crisi può arrivare anche senza che ci siano stati tradimenti. Le strade si allontanano e non è colpa di nessuno. Si può affrontare la crisi facendo un lavoro su di sé, piuttosto che andare a cercare cosa non va nell’altro", afferma Volo, 50 anni, due figli, da un paio d’anni separato dalla moglie islandese Johanna Hauksdottir, e un lavoro su di sé che, dice, l’ha già portato a cambiare due, tre psicoterapeuti.

Michela Andreozzi ha preferito portare i suoi personaggi in viaggio in Norvegia, piuttosto che in Nuova Zelanda, com’è nel romanzo. "Per arrivare fino a Capo Nord – racconta – abbiamo dovuto prendere, da Oslo, altri tre voli. Una volta lì, in questo luogo lontanissimo, in mezzo al nulla, in attesa che passasse una tempesta e potessimo filmare il sole a mezzanotte, mi si avvicina una signora e mi domanda, ma è Fabio Volo? Un attimo e ci siamo trovati circondati da una comitiva di calabresi scesi da una nave da crociera".

Beatrice Bertuccioli

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