Mercoledì 24 Aprile 2024

LA CERAMICA CHE ALLONTANA IL RISCHIO COVID

di Pierluigi Masini

Lanciare una ceramica capace di combattere il Covid. Antibatterica e in grado di ridurre gli effetti delle emissioni nocive dei gas di scarico delle auto e dell’industra. Un materiale che riutilizza il 40% degli scarti della lavorazione. È il risultato della ricerca scientifica e in particolare di un chimico italiano, che è riuscito dove gli americani avevano rinunciato. Il materiale ha poi superato severi test internazionali, è oggetto di domanda di brevetto e da poche settimane è in commercio. Si chiama Advance, lo produce il Gruppo Italcer di cui è amministratore delegato Graziano Verdi.

Una bella soddisfazione, no?

"Eravamo stati con Alberto Forchielli del Fondo Mandarin Capital Partners, l’azionista di riferimento, in diverse prestigiose università americane per chiedere di lavorare su questa nostra idea. Ci hanno risposto che non era possibile perché alla prova della cottura della ceramica, a 1200 gradi, qualsiasi effetto sarebbe stato annullato. E invece è bello vedere che competenze locali, in particolare quelle del professor Isidoro Giorgio Lesci, sono ancora più elevate di quelle americane: loro avevano alzato bandiera bianca mentre noi abbiamo innalzato il tricolore".

E come c’è riuscito questo ricercatore italiano?

"Capendo che attraverso un’attività di biomimesi si potevano trasformare gli elementi che servivano: il fuoco non era più un ostacolo, come pensavano gli americani, ma un amico".

Da dove nasce l’idea?

"Dall’inizio dell’avventura Italcer, tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018. Ci siamo messi a lavorare sull’idea di un materiale che dovesse essere antibatterico e anti-inquinante in primo fuoco, perché l’obiettivo era riuscire a fare ad alta temperatura un’innovazione che potesse permettere il miglioramento degli standard di vita di tutti".

Eravamo lontani dal Covid-19…

"Sì, non sospettavamo neanche quello che ci attendeva. Nel 2019 con l’aiuto del professor Lesci siamo arrivati a una sintesi che ci faceva pensare che si potesse realizzare un materiale con quelle caratteristiche e abbiamo depositato la richiesta di brevetto. Lo scorso anno con la pandemia sono stati apportati ancora ulteriori perfezionamenti all’invenzione per avere una risposta che potesse essere utile anche contro il Coronavirus, non solo per combattere i batteri".

E come avete fatto?

"Con diversi test industriali abbiamo visto nei nostri laboratori che le proprietà c’erano tutte e poi ci siamo affidati ai test dei laboratori delle università di Ferrara per l’attività antibatterica e di Torino per quella anti-inquinante. Dopo alcuni mesi di test effettuati dal Tile Council of North America, è stata confermata la capacità del materiale ceramico “Advance“ di eliminare il 100% del Coronavirus dopo 6 ore di esposizione alla luce, nonché il 90% dopo soli 15 minuti, e di combattere diverse tipologie di batteri da un minimo del 95% fino ad un massimo del 100% dopo 8 ore di esposizione. Infine “Advance“ svolge anche un’attività antinquinante per l’azione fotocatalitica con una riduzione in tre ore del 20% dei Nox, i principali agenti inquinanti derivati dai gas di combustione delle auto. Tutti i rapporti di ricerca sono sul nostro sito: www.advanceceramic.it".

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