Giovedì 18 Aprile 2024

La capitana Nancy: "Nessuno può giocare con la vita delle donne"

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di Guido Guidi Guerrera

Ha lavorato in film diretti da importanti registi come Pasquale Squitieri, Carlo Verdone e Ricky Tognazzi e a fianco di attori famosi come Gigi Proietti ed Enrico Montesano. Attrice versatile di cinema, televisione e teatro, Nancy Brilli con un aspetto dai lineamenti dolci ed espressivi, tali da evocare molto da vicino la collega Michelle Pfeiffer, ha incantato il pubblico sin dai suoi precocissimi esordi. Nel 1984 la figlia del regista Squitieri, Vittoria, la presenta al padre che, impressionato dal talento naturale, fa debuttare la giovanissima Nancy in ‘Claretta’, assegnandole la parte di Myriam Petacci. Da quel momento la carriera dell’attrice romana è stata un susseguirsi di successi che hanno suscitato l’interesse di pubblico e critica ma anche l’accendersi di pari passo di un’attenzione talvolta eccessiva sulla sua vita privata. Una donna bella e volitiva, Nancy, come il suo segno zodiacale esige. Lei, ariete in tutto, si è scontrata con il mondo sin da bambina. Ha lottato contro un destino non sempre amico, ha avuto la sua rivincita ed è rimasta sempre in prima linea. Il tono della voce è guardingo all’inizio, il dialogo breve, tende a svelarsi a fatica, lo fa a poco a poco: ma proclama di amare la gentilezza, lo fa sapere ed è una specie di patto d’alleanza. Poi il timbro si ammorbidisce, fa pensare al suo viso, a quel modo particolare di strizzare gli occhi, all’espressione birichina. E si capisce come mai, chi ha sofferto tanto, tenda a difendersi con unghie e denti. E ne ha tutto il diritto.

Nancy, cosa le evoca la parola inclusione?

"La contemporaneità. E’ l’accento che occorre mettere su tutto. Ci dobbiamo rendere conto che dobbiamo considerare e apprezzare sempre le varie potenzialità umane, declinate nella loro diversità. E questo, accertandosi di non farsi mai condizionare dai pregiudizi".

Pregiudizi di cui in qualche modo è stata vittima?

"Certo. Essere donna e aver vissuto gran parte della mia adolescenza con donne che non amavano le donne e avere imparato precocemente quanto certe mentalità non andassero affatto bene, è stato un insegnamento precoce e feroce. In molti casi sono stata così testimone di situazioni che avrebbero dovute essere classificate come decisamente insopportabili e invece erano fatte passare sotto silenzio. Diciamo che i tempi erano assolutamente diversi".

Le è capitato di essere oggetto di vere e proprie violenze?

"Per fortuna non ho mai subìto vere e proprie violenze. Ma questo non chiude il discorso. Infatti i soprusi che mi sono stati inflitti sono tanti e non li dimentico certo. Gli affronti peggiori li ho subiti da persone arroganti, tutti atteggiamenti che mi hanno ferito parecchio e che considero insulti indelebili. Da buona nativa dell’ariete proprio in questi casi parto in quarta, a testa bassa ed è difficile fermarmi. Non sono affatto una persona accomodante o remissiva e se vengo offesa non mi passa tanto facilmente. Sono davvero intransigente con chi non è gentile, con chi mi manca di rispetto. Mi spiego meglio: puoi dire la stessa cosa in maniera garbata o in modo aggressivo. E questo fa la differenza. Chi è violento anche solo verbalmente non è una persona che può fare per me".

Allude anche al comportamento di suoi ex?

"Perché no. Lascio che facciano i conti con la loro coscienza. Ed è giusto che ciascuno paghi le conseguenze delle proprie azioni".

Cosa pensa delle molestie nello showbiz?

"Credo di essere stata abile e ferma nel bloccarle sul nascere. Tuttavia è indiscutibile che è un ambiente che era e resta spiccatamente maschilista e potenzialmente ‘pericoloso’. E’ inutile dire quante volte ci hanno provato con me sin dagli esordi e come in altrettanti casi mi sono trovata a dover rispondere in maniera ferma, e comunque riuscendo a cavarmela. Poi con il passare del tempo si impara a gestire meglio determinate situazioni e l’esperienza insegna a spegnere sul nascere certe avance, potendo contare su più strumenti a disposizione".

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