L’urlo di Winslow: "La mia America spezzata"

Lo scrittore-investigatore torna con una raccolta di romanzi brevi. E sferza il suo Paese: "Razzismo sistemico e declino politico dovuto al presidente".

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di Fabrizio Lucidi

Don Winslow è come la sua scrittura. Tagliente. "Vedo il prestigio e il potere degli Stati Uniti diminuire ogni giorno, in gran parte come risultato del nostro egocentrico, xenofobo, ignorante presidente". Sincero. "Il lockdown? Beh, non è poi così diverso dalla mia solita vita". Spiazzante. "I miei personaggi vengono dalla mia mente. Il che, lo ammetto, è un po ‘ inquietante". Uno scrittore in carne, ossa e sangue, newyorkese fin nel midollo ma cosmopolita: investigatore privato, consulente di studi legali e assicurazioni, guida nei safari, regista e attore, infine romanziere, è cresciuto sulla strada e alla strada deve il suo successo. Ha venduto milioni di copie svelando i segreti dei narcos messicani in gioielli come Il potere del cane e Il cartello. A 66 anni esce con una raccolta di romanzi brevi, Broken, edito da HarperCollins. E in questi giorni non ha fatto mancare tweet di sostegno alle proteste antirazziste in mezzo mondo.

Dopo il caso di George Floyd, ha detto che la polizia di New York è una gang di strada... C’è un modo per migliorare la situazione?

"Certo, ci sono modi per migliorare la situazione e potrei scrivere libri al riguardo. Ma posso ridurre la questione a due aspetti: il reclutamento e la leadership. Alcune persone non dovrebbero semplicemente essere poliziotti: i loro ego sono troppo deboli e le loro insicurezze li rendono inclini alla violenza, o sono esplicitamente razzisti. Per quanto riguarda la leadership, il compito di un agente di pattuglia è rendere felice il suo sergente. Quindi se quel sergente insiste sul fatto che certe cose non debbano essere fatte, quelle cose non verranno fatte. Punto. In generale dobbiamo ricordare che i poliziotti vengono reclutati dalla società. Esiste il razzismo sistemico nelle forze di polizia perché esiste un razzismo sistemico nella società".

Questo periodo di proteste mondiali finirà nel nulla o questa volta sarà diverso?

"Non lo so. Questa volta sembra esserci un’atmosfera diversa, c’è motivo di essere un po’ ottimisti, ma voglio essere prudente. Penso che stiamo arrivando a realizzare che il razzismo non è un “problema nero”, ma è un problema bianco".

In Broken racconta la figura di una donna forte, Eva, e le sue difficili scelte. Che pensa del movimento #MeToo?

"Vale la stessa risposta alla domanda sul razzismo. Impareremo mai a trattarci a vicenda come pari? Mi aspetto progressi su questo fronte, perché non credo che le donne ce la faranno più a sopportare le disparità. Siamo sinceri, molto di questo problema è generazionale".

Come ha vissuto il lockdown?

"Beh, sto ancora vivendo il lockdown ed è un po’ triste ammettere che non è così diverso dalla mia solita vita. Voglio dire che il distanziamento sociale è una strategia di lavoro per uno scrittore. Se mia moglie è in viaggio o fuori casa, potrei passare settimane senza vedere un’altra persona. Eccetto quelle che abitano nella mia immaginazione. Certo, ora vorrei andare in un ristorante, in un caffè, o in una libreria. Sì, una libreria".

Quante ore al giorno riserva a scrittura e lettura?

"Scrivo dieci ore al giorno, cinque giorni alla settimana. Da due a tre ore il sabato mattina. Mi riservo la domenica esclusivamente per la lettura".

Da dove prende i suoi personaggi e come li modella?

"Alcuni vengono dai titoli di prima pagina dei giornali, altri da persone che ho conosciuto o osservato, altri, sono un po ‘ in imbarazzo nel dirlo, vengono direttamente dalla mia mente. Il che è un po ‘ inquietante".

Spesso si è schierato pubblicamente contro il presidente Trump. Che pensa dell’attuale ruolo degli Usa nel mondo?

"Non è una domanda da poco...Vedo il prestigio e il potere degli Stati Uniti diminuire ogni giorno, in gran parte come risultato del nostro egocentrico, xenofobo, ignorante presidente. Gli equilibri internazionali stanno cambiando e cambieranno ancora. Abbiamo bisogno di recuperare i nostri antichi, democratici valori, per salvarci da questa marcia verso il fascismo. Allo stesso tempo abbiamo bisogno di eliminare alcune delle nostre vecchie abitudini, come razzismo e sessismo, per realizzare in modo compiuto gli ideali che pretendiamo di avere".

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