Venerdì 19 Aprile 2024

L’obbedienza è una virtù Ma solo per ora

Giovanni

Morandi

In questi giorni sarebbero tornati dopo aver trascorso a casa il Natale. Molti di loro dal sud. Ma tanti quest’anno non sono venuti perché hanno scelto università vicine a casa. Per paura della lontananza e per bisogno di sicurezza. La pandemia ha gelato i desideri e lo spirito di avventura. I ragazzi sono diventati realisti, meno ambiziosi. Li ha resi modesti, mansueti e meno esigenti?

Stiamo formando una generazione di ubbidienti, come lo erano in passato quelli che si “accontentavano” di farsi una famiglia, avere un lavoro fisso, comprarsi una casa e un’auto. In questa pandemia gli ubbidienti vengono lodati come modelli da imitare, perché sono ragionevoli, dimostrano senso di responsabilità, se ne stanno a casa, fuggono dai contatti. Tutte cose che sono diventate virtù. Come se avessimo dimenticato, relegato nel dimenticatoio, che il progresso prende strade non battute, esplora itinerari sconsigliati, ribalta le regole, fa il contrario di quel che è stato insegnato. Oggi viviamo ubbidendo a leggi contrarie alla natura e ai desideri, ma non possiamo fare diversamente. Speriamo di poter tornare presto normali perché c’è bisogno di leoni non di pecore, di innovatori non di esecutori, di passioni, di indisciplinati, di persone che sognino e vogliano rischiare.

Abbiamo bisogno di uomini che facciano scandalo, che sappiano dire di no, che ardano di desideri, che siano imprudenti, che amino la vita, l’amore e il sesso, che sappiano azzardare. Di persone che non amino stare in casa, che cerchino gli altri per guardarli negli occhi. Di studenti che tornino a immaginare, a inventarsi il futuro, che cerchino il nord anche se fosse un miraggio. Che siano disposti a perdere ma non a rinunciare.

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