Giovedì 25 Aprile 2024

Morto Keiichiro Kimura, il papà dell'Uomo Tigre

Aveva 80 anni il creatore del design per il cartone animato dell'Uomo Tigre e regista di innumerevoli successi, da Mimì e la nazionale di pallavolo a Trider G7

L'Uomo Tigre

L'Uomo Tigre

Roma, 23 ottobre 2018 - Il suo tratto squadrato, grezzo solo in apparenza ma capace di dare vita a figure massicce che si muovevano con agilità sovrumana sul ring. E' una delle principali caratteristiche di Keiichiro Kimura, artista dell'animazione giapponese, creatore grafico dell'Uomo Tigre e regista in serie di anime famose anche in Italia, come 'Mimì e la nazionale della pallavolo', 'Cyborg 009' e 'Trider G7', morto a 80 anni a causa di un infarto. Ne ha dato notizia il 22 ottobre il figlio dell'artista su Twitter, esprimendo il rispetto per i lavori compiuti dal genitore. ''Mio padre vivrà sempre nella mia anima'', ha spiegato nel suo saluto social.

GLI INIZI ALLA TOEI ANIMATION

Kimura, uomo di stazza imponente, ha sempre avuto una passione smisurata per il disegno. A cambiargli la vita, il contatto con la Toei Animation, uno dei più grandi studi nipponici di animazione, grazie a un vecchio amico di scuola, Daikichiro Kusube, che lo inserisce nell'azienda e lo fa esordire come disegnatore. L'esordio, come intercalatore (ovvero chi realizza i fotogrammi mediani tra l'inizio e la fine di una singola animazione, compito di solito affidati ai neofiti), in due lungometraggi animati della Toei prodotti nel 1964, ovvero Sinbad e Little Prince. Passa poi a lavorare ai programmi per la televisione e il primo, in questo senso, è Shonen Ninja Kaze no Fujinami, sempre del 1964. Dopo, improvvisamente, gli viene affidato il ruolo di character design e direttore dell'animazione nelle cui vesti lavorerà a Rainbow Sentai Robin, Cyborg 009 (1968), Mimì e la nazionale di pallavolo (1969). Proprio nel 1969 viene affidato a  Kimura il primo incarico da character design: l'Uomo Tigre. 

IL SUCCESSO... SUL RING

L'Uomo Tigre, tratto dal manga di Ikki Kajiwara e Naoki Tsuji, non è un anime come tutti gli altri. La saga di Naoto Date, il coraggioso orfano che sfida sul ring i malvagi della Tana delle Tigri, dove lui stesso era stato sottoposto ad allenamenti durissimi, è contraddistinta da una storia cruda e violenta e un tratto spigoloso ma fluido, che darà il successo all'autore. Kimura, infatti, riesce a rendere al meglio la forza, la potenza e la cruenza dei duelli, ogni gesto viene reso in modo inverosimile. Lo stesso Kimura disse ai suoi animatori di "immaginare il ring grande quanto un campo da calcio", giustificando le lunghe corse che precedono un colpo. 

GLI ALTRI ANIME

Il nome di Kimura resta dunque legato all'Uomo Tigre. Ma la sua carriera comprende la direzione delle animazioni di alcuni altri cartoni che ebbero molta fortuna anche in Italia. In particolare, 'Mimì e la nazionale di pallavolo', 'Sam il ragazzo del West' e 'Trider G7', uno dei robottoni pià amati nel nostro Paese, guidato dal piccolo Watta Takeo. Ha collaborato anche ad altri anime come Lupin III e, negli anni Duemila aveva lavorato anche alla serie Mobile Suit Gundam Seed.

 

 

 

 

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