Giovedì 18 Aprile 2024

J-Ax torna in tv e fa il giudice "La musica è cambiata, io no"

di Andrea Spinelli

All Together Now – La musica è cambiata è il titolo con cui lo show di Canale 5 condotto da Michelle Hunziker torna domani sera sul piccolo schermo. "È cambiata perché, rispetto alle due stagioni precedenti s’è pensato di non avere ospiti nuovi a ogni puntata, ma tenerne tre fissi dando vita ad una giuria con Anna Tatangelo, il mito Rita Pavone e Francesco Renga" spiega l’altra colonna del programma J-Ax.

Di solito ogni giudice porta qualcosa allo spettacolo.

"Scherzando direi che Rita porta il talento e l’esperienza, Anna porta la vocalità e la tenacia, Francesco porta le ‘milf’, mentre io porto… fortuna".

Effettivamente, siete arrivati alla terza edizione.

"Rispetto ad altri spettacoli musicali non devi scrivere il futuro della canzone italiana e questo rende tutto più leggero".

In primavera il singolo Una voglia assurda parlava di Covid, come l’aggiornerebbe?

"Purtroppo, non l’aggiornerei perché s’è rivelato profetico. Era uno dei brani più antipatici dell’estate perché ricordava a tutti che c’era il virus. Mi sono comportato di conseguenza: ho fatto 4 giorni al Lago Maggiore a fine agosto con gente tamponata. Mi hanno offerto serate super pagate, ma ho detto di no. Io sono uno che dà retta alle raccomandazioni dell’Oms, un po’ meno ai governi".

Nel video di Via di qua con Mr. Rain ci sono scontri con la polizia. Tutto molto attuale.

"La rabbia la capisco, gli scontri no. Le scelte dello Stato sono fallibili, ma in giro c’è un virus che ammazza e, a ben guardare, le altre nazioni non sono messe molto meglio di noi".

Del negazionismo cosa pensa?

"Da vent’anni siamo abituati a sentire politici che ci dicono quel che vogliamo sentirci dire, sempre disposti a credere a una bella balla piuttosto che a un’amara verità. Il negazionismo come il complottismo è solo un modo per dare una spiegazione semplice a temi complicati. Più facile pensare che la pandemia è tutta colpa di Bill Gates e della sua schiera di incappucciati. Questo non solleva però il nostro Governo dalle responsabilità per l’inerzia con cui ha affrontato la questione non appena il problema ha ripreso a crescere".

A settembre è uscito il figlio del lockdown J-Axonville - Uncool & Proud album punk semi clandestino regalato agli amici sul cellulare dando vita a con una specie di catena di Sant’Antonio arrivata ovunque.

"Ogni lockdown farò un disco, quindi preparatevi ad una seconda parte di Uncool & Proud. L’ho inciso col desiderio di sfogarmi e di ridere come fosse una puntata di South Park".

Col punk aveva cominciato nel Duemila.

"Sì, ma cose come Domani smetto o Spirale ovale erano dei pezzi pop, punk e rap di un certo tipo, mentre questo è più rozzo e selvaggio"

Renato Zero ha dichiarato che lei è il padre di tutti i rapper, quello che stima di più.

"Renato è un peso massimo della musica italiana e ha fatto parte pure della mia formazione musicale. L’ho ascoltato tanto e qualcosa del suo mondo è sicuramente rimasto pure nel mio".

Se la chiamasse a festeggiare i suoi 70 anni con una canzone, cosa sceglierebbe?

"Probabilmente Galeotto fu il canotto, una di quelle che amo di più. Anche se bisogna stare molto attenti a fare certe cose; ne ho passate, infatti, delle belle per aver cantato una strofa di Pollon con Cristina D’Avena. La gente se li porta nel cuore così e guai a toccarli".

Concerti?

"Mentre il Paese soffre non me la sento di fare il personaggio. Sposto a giugno il concerto che ho in programma a marzo al Forum e se pure allora non riesco a farlo restituisco il prezzo dei biglietti ai fan".

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