Venerdì 19 Aprile 2024

"Io, Dalla, Jannacci: cari amici vicini e vicini"

Renzo Arbore torna da domani in tv con “Appresso alla musica“: ricordando “Doc“. "Portai Miles Davis in Rai e non volevano far entrare James Brown"

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di Piero Degli Antoni

Arborao Meravigliao. Signore e signori, Renzo Arbore. Da domani torna su Rai 5 con Appresso alla musica – In due si racconta meglio (dal lunedì al venerdì alle 22.40, replica quotidiana da martedì alle 18). Estratto dei pezzi migliori del suo antico Doc, di altri programmi, di spezzoni video privati che lui ha messo gratuitamente a disposizione della Rai. In coppia con l’eterno compagno Gegè Telesforo.

Perché “appresso alla musica“?

"È una frase che diceva mio padre, “invece di studiare vai appresso alla musica“. Ma ricordo anche quando, da bambino, in Puglia, vedevo i ragazzi che andavano dietro, “appresso“ appunto, alla banda facendo finta di suonare pur di stare lì".

La musica, eterno amore.

"Ho fatto tanti programmi, ma la musica doveva esserci sempre. Sono stato il primo dj nella storia della radiofonia italiana, insieme con Gianni Boncompagni. Con Doc, dal 1987 al 1988, abbiamo fatto 400 puntate con i grandi protagonisti della musica internazionale e italiana".

A Doc avete ospitato decine di personaggi, impossibile ricordarli tutti. Qualche aneddoto?

"James Brown venne fermato alla porta della Rai, non l’avevano riconosciuto. Non volevano farlo entrare. Mi chiamarono dalla portineria, non capivano cosa ci facesse lì quel gruppo di neri".

Lucio Dalla?

"Era sempre molto divertente. Da noi fece il famoso sketch in cui smontava il clarinetto e lo utilizzava in mille modi: come cannocchiale, fucile, microfono... Una puntata la dedicammo agli imitatori di Elvis, fu strepitosa".

Ebbe come ospite addirittura Miles Davis...

"Erano vent’anni che non andava in tv, neanche in America. Prima di venire mandò dei tecnici fidati per controllare l’impianto. Quello di Doc era un vero e proprio studio discografico. Miles Davis arrivò e fece tutto quello che poteva fare, si era reso conto che il pubblico era composto da intenditori che apprezzavano quel tipo di musica. Ma in Appresso alla musica non ci saranno solo spezzoni di Doc, anche di altre trasmissioni a cui sono molto affezionato, come Meno siamo meglio stiamo".

Venne anche Enzo Jannacci... "Festeggiammo il suo compleanno a Doc con Dario Fo, insieme cantarono Ho visto un re. Enzo interpretò anche un brano ingiustamente dimenticato, Passeggiando per Milano, di Remo Turchi. Cantò anche Malafemmena in perfetto napoletano. Ma vennero molti altri: John Pizzarelli da New Orleans per esempio".

Gegè Telesforo, poi Dalla, Jannacci: questo show è fatto di musica ma anche di tante amicizie.

"Gegè è un mio caro amico da anni: a Doc si unirono a noi anche De Gregori, Venditti, Battiato, Fossati, Gino Paoli, Pino Daniele. Poi ci sono Alberto Sordi, Monica Vitti, Corrado, Vianello-Mondaini, Claudio Villa: loro li rivedremo in Appresso alla musica negli spezzoni tratti da Cari amici vicini e lontani".

Nel programma ci sono anche spezzoni di video da lei girati in giro per il mondo...

"Vengono dalla mia nastroteca personale. Mi sono sempre portato dietro la telecamera, così per esempio ho le riprese dell’incontro con Ray Charles ai Mondiali di calcio del ‘94 negli Usa. Ci sono anche gli incontri con Grace Jones, Gigi Proietti, ancora Lucio Dalla".

Come faceva a convincere una star come Miles Davis a venire in un programma della tv italiana?

"Tra i musicisti si era sparsa la voce che in Italia c’era un programma dove si registrava bene e si pagava bene. Un posto simpatico, insomma. Venne anche Dizzy Gillespie che fece un duetto con Gegè Telesforo".

Da Doc siamo passati a X Factor...

"Ma anche X Factor è un programma bellissimo, che punta sui nuovi talenti, mentre noi ospitavamo talenti più che affermati".

Si dice che la musica in tv non faccia ascolti. Vero o falso?

"Gli ascolti di Doc erano un po’ così, e fu il pretesto per un dirigente non amabile della Rai per chiudere il programma. Sbagliando: io non ho mai fatto satira, non mi sono mai legato all’attualità. La mia è sempre stata una tv da conservare a futura memoria, è un capitale da conservare per il futuro che può essere sempre rimandato in onda".

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