Martedì 23 Aprile 2024

Come gli Inuit resistono al freddo grazie ai geni

Un recente studio ha evidenziato un genoma diverso da quello di qualunque altra popolazione e adatto alla vita nell'Artico

Madre e figlia Inuit in abito tradizionale

Madre e figlia Inuit in abito tradizionale

Strati e strati di abiti pesanti aiutano a resistere al freddo più intenso, ma la cara, vecchia evoluzione della specie aiuta anche di più: una recente indagine genetica svolta sugli Inuit dell'artico canadese ha svelato che i rappresentanti di questa popolazione possiedono un genoma che li aiuta a vivere nelle situazioni estreme che caratterizzano le loro terre. Si tratta di un corredo genetico assolutamente originale, che non si riscontra in nessun altro popolo del mondo.  

I geni che aiutano contro il freddo

Prima di oggi il bagaglio genetico degli Inuit era stato poco studiato e l'indagine condotta presso la McGill University ha colmato questa lacuna grazie al contributo volontario di 170 abitanti della regione di Nunavik, nella zona settentrionale del Quebec. Tenendo conto che l'intera popolazione di quest'area conta circa tremila individui, il campione analizzato è più che significativo. I risultati, pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, hanno evidenziato che gli Inuit di Nunavik discendono dagli europei. Più o meno undicimila anni fa si sono trasferiti nella zona canadese dell'Artico e qui hanno sviluppato un corredo genetico adatto a una dieta ricca di grassi e a un ambiente glaciale.  

Perché studiare il genoma degli Inuit

L'importanza di questo studio va al di là della curiosità sulla peculiare resistenza al clima artico: il fatto che queste persone abbiano vissuto isolate per migliaia di anni ha prodotto un genoma dal tutto originale, che rende gli Inuit particolarmente sensibili nei confronti di malattie portate dall'esterno: un fenomeno importante se consideriamo che il loro isolamento è terminato un secolo fa e che al momento il 10-15% si è mescolato con altre popolazioni. In particolare, è un dato accertato che siano particolarmente soggetti a disordini cardiovascolari e abbiano una predisposizione allo sviluppo di aneurismi. Conoscere la ragione genetica di questa debolezza può aiutare a sviluppare rimedi efficaci: discorso che vale anche per altre popolazioni isolate del mondo, non solo quelle dell'artico, ma anche, per esempio, per coloro che vivono nelle grandi foreste tropicali. Leggi anche: - Le risate preregistrate delle sitcom fanno sembrare le battute più divertenti? - Cuscuta, la pianta vampiro che succhia il DNA - Uno squalo martello in Irlanda, colpa del global warming

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