Lo studio: gli uomini non sposati sono più a rischio di insufficienza cardiaca

Uno studio americano ha riscontrato una correlazione tra stato civile e maggiore probabilità di andare incontro a un episodio fatale

Il cuore degli scapoli è più a rischio (credit: Pexels CC0)

Il cuore degli scapoli è più a rischio (credit: Pexels CC0)

Per i maschi rimanere scapoli può essere una scelta per evitare i problemi di cuore dal punto di vista affettivo, ma non da quello cardiologico.

Uno studio presentato alla recente Annual Scientific Session dell’American College of Cardiology ha analizzato la correlazione tra insufficienza cardiaca e stato civile, scoprendo che gli uomini che non si sono mai sposati hanno più del doppio delle probabilità di morire per questa patologia rispetto a quelli coniugati o divorziati / separati.

Gli scapoli sono 2,2 volte più a rischio degli altri maschi

Condotta dall’University of Colorado, la ricerca ha preso in considerazione i dati del Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis, un’indagine su 6.800 adulti americani di età compresa tra i 45 e 84 anni.

Individuati 94 casi con insufficienza cardiaca al decimo anno dello studio, i ricercatori ne hanno quindi confrontato i tassi di sopravvivenza dal momento della diagnosi nei seguenti 4,7 anni, rilevando appunto che gli scapoli da sempre correvano un rischio 2,2 volte superiore agli altri uomini (sposati o che erano usciti da un matrimonio precedente) di andare incontro a un episodio fatale.

Nessuna correlazione invece per le donne

Tra le donne, invece, lo stato civile non è risultato un fattore collegato a una maggiore probabilità di morte per insufficienza cardiaca. Gli specialisti dell’University of Colorado non hanno però ovviamente saputo dire quale sia la causa esatta della fatale correlazione tra l’essere scapoli impenitenti e avere un cuore più a rischio. Tante però sono le possibili concause indicate nello studio, tra le quali: una ridotta interazione sociale o addirittura un isolamento indotto anche dalla scoperta della patologia, con conseguenti negative ripercussioni sull’umore e sulla salute generale; una minore aderenza ai trattamenti farmacologici e ai controlli medici per assenza di caregiver familiari; peggiori abitudini rispetto agli altri maschi in riferimento a dieta, consumo di alcolici e attività fisica.

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