Giovedì 25 Aprile 2024

L'inquinamento è l'avversario n.1 dei giocatori di scacchi: più smog, più mosse sbagliate

Una ricerca condotta in Germania conferma i negativi effetti delle polveri sottili sulle performance del cervello

Aria inquinata, mossa sbagliata

Aria inquinata, mossa sbagliata

I giocatori di scacchi hanno un avversario in più da affrontare durante i tornei: l’inquinamento atmosferico.

A rivelare che lo smog manda in difficoltà anche menti “elastiche” come quelle degli scacchisti è un originale studio, pubblicato sulla rivista Management Science, che si aggiunge a precedenti lavori che hanno verificato gli effetti negativi di un’aria inquinata sulle funzioni cognitive.

Oltre 30mila mosse di scacchi sotto esame

La ricerca ha preso in esame le prestazioni di 121 giocatori di scacchi in tre tornei di sette turni disputati in Germania nel 2017, 2018 e 2019, per un totale di oltre 30.000 mosse. In ciascuna occasione tre sensori misuravano anche l'anidride carbonica, le concentrazioni di PM 2,5 (polveri sottili con diametro inferiore o uguale a 2,5 micron) e la temperatura.

Ogni torneo è durato otto settimane, nel corso delle quali gli studiosi hanno cercato di capire se e come le variazioni della qualità dell'aria potessero essere correlate alle variazioni delle prestazioni dei giocatori di scacchi, analizzate grazie a speciali software che valutavano ogni mossa di ciascuna partita identificando le decisioni ottimali e segnalando gli errori significativi.

Aria meno sana, più decisioni sbagliate in partita

Durante i tornei le concentrazioni di PM 2,5 variavano da 14 a 70 microgrammi per metro cubo d'aria e dall'osservazione di tutti i dati è emerso che a fronte di un modesto aumento delle polveri sottili la probabilità che i giocatori di scacchi commettessero un errore aumentava del 2,1% e che l'entità degli stessi errori rispetto all’esito della partita aumentava del 10,8%. Conclusione: un'aria più pulita porta a una mente più lucida e a un pensiero più brillante, capace di far prendere un maggior numero di decisioni vincenti davanti alla scacchiera.

I ricercatori hanno anche scoperto che quando l'inquinamento atmosferico era peggiore, i giocatori di scacchi hanno ottenuto risultati ancora più scarsi se sottoposti a vincoli di tempo. Le regole del campionato di scacchi tedesco prevedevano infatti che 40 mosse dovessero essere eseguite entro 110 minuti: per le mosse 31-40 di tutte le partite, un aumento dell'inquinamento atmosferico di 10 microgrammi per metro cubo ha portato a un aumento della probabilità di errore del 3,2%, con un incremento dell'entità di tali errori del 17,3%.

Quattro milioni di morti ogni anno nel mondo per l’aria inquinata

Anche se lo studio è stato incentrato sulle performance cognitive dei giocatori di scacchi, i suoi autori scrivono nel documento finale che “i risultati hanno forti implicazioni anche per i lavoratori altamente qualificati, che possono trovarsi ad affrontare compiti cognitivi difficili in condizioni di inquinamento atmosferico variabile”.

Ma c’è di peggio: secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, l'inquinamento atmosferico provoca ogni anno oltre 4 milioni di morti premature in tutto il mondo, dovute a cancro, problemi cardiovascolari e altre malattie.

 

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