Mercoledì 24 Aprile 2024

Innalzamento dei mari, peggiorano le stime: i paesi più a rischio

Uno degli effetti più preoccupanti del surriscaldamento globale è l’innalzamento dei mari, che secondo le ultime stime sta raggiungendo livelli sempre più allarmanti

Lo scioglimento di un iceberg (Foto: anyaberkut / iStock)

Lo scioglimento di un iceberg (Foto: anyaberkut / iStock)

Le ultime stime sull’innalzamento del livello dei mari sono peggiori di quanto pensassimo. Se la superficie terrestre dovesse scaldarsi di altri 3,5°, infatti, gli oceani potrebbero crescere di 1,3 metri entro il 2100, costringendo decine di migliaia di persone ad abbandonare le proprie città, che potrebbero rischiare di essere sommerse dalle inondazioni. Ad annunciarlo è stato un importante rapporto del Potsdam Institute for Climate Impact Research, pubblicato sulla rivista Climate Atmospher Science, il quale ha evidenziato un allarmante peggioramento rispetto alle stime di un anno fa.

Le previsioni per il 2100 e il 2300 sugli oceani

1,3 metri in più entro il 2100 e circa 5 metri in più entro il 2300: sono queste le stime del Potsdam Institute for Climate Impact Research per quanto riguarda l’innalzamento del livello dei mari, ossia una diretta conseguenza del surriscaldamento globale. Queste previsioni sono decisamente peggiori rispetto alle ultime dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC): “L'IPCC tende ad essere molto cauto e conservatore, motivo per cui ha dovuto correggersi verso l'alto già diverse volte. È chiaro ora che le precedenti stime sull'innalzamento del livello del mare erano troppo basse", ha detto Stefan Rahmstorf, co-autore della ricerca, durante un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa francese Agence France-Presse (AFP). Il fatto preoccupante è che, secondo questo studio, l’innalzamento dei mari seguirà questa accelerazione anche se gli obiettivi dell’Accordo di Parigi (contenere l'aumento della temperatura media globale al di sotto della soglia di 2° e limitare questo incremento a 1,5 °C) dovessero essere raggiunti.

I paesi più a rischio

Le conseguenze del continuo innalzamento delle acque potrebbe coinvolgere (entro il 2300) circa il 10% della popolazione mondiale, ossia 770 milioni di individui che attualmente vivono a meno di 5 metri dal livello dei mari. Entro il 2050, invece, le persone costrette ad abbandonare le proprie abitazioni attuali potrebbero essere 150milioni. Cina, Giappone, India, Indonesia, Filippine, Bangladesh, Vietnam e Thailandia sono i Paesi più minacciati da questo fenomeno causato dal costante incremento temperature (specialmente per colpa dell’inquinamento atmosferico). Da cosa deriva l’innalzamento degli oceani? L’ultimo studio appena pubblicato ha confermato che è il risultato dello scioglimento delle ultime due calotte glaciali rimaste sulla Terra, una nell’emisfero nord in Groenlandia e l'altra nell'emisfero sud in Antartide. Queste due regioni hanno perso 6,4 trilioni di tonnellate di massa ghiacciata dal 1992 al 2017, e il livello dei mari è cresciuto di circa 4 millimetri all’anno dal 2010. Secondo gli esperti, i centimetri in più delle acque non provocherebbero “solo” inondazioni, ma sarebbero anche i responsabili di cicloni tropicali sempre più forti e distruttivi.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro