Gli incendi spontanei più antichi del mondo e il loro ruolo nei mutamenti terrestri

430 milioni di anni fa, fra Gallese Polonia scoppiarono incendi velocissimi e devastanti che ci aiutano a capire meglio come cambiarono le condizioni della vita sulla Terra

Gli incendi spontanei antichi aiutano a capire l'evoluzione della vita

Gli incendi spontanei antichi aiutano a capire l'evoluzione della vita

Gli incendi spontanei più antichi del mondo risalgono a 430 milioni di anni fa, localizzati fra Galles e Polonia. Li hanno scoperti i ricercatori del Colby College del Maine, analizzando i depositi di carbone risalenti a quell’epoca: ci danno un'idea preziosa di come fosse la vita sulla Terra durante il periodo Siluriano, e di come si è evoluta.Perché sono scoppiati questi grandi incendi? Probabilmente vennero causati da fulmini che colpirono macrofossili (che fungevano da combustibile): in presenza di poca acqua, le piante si accendevano provocando grandi e velocissimi incendi che bruciavano tutto quello che esisteva fino all’altezza della vita. A quel tempo la vegetazione era piuttosto bassa: il paesaggio era dominato non da alberi ma dall'antico fungo Prototaxites, che cresceva al massimo fino a nove metri di altezza.Per esistere, gli incendi hanno bisogno di combustibile (piante), di una fonte di accensione (qui furono i fulmini) e di ossigeno sufficiente per bruciare.

Ossigeno e incendi sulla Terra

Secondo il paleobotanici che hanno condotto lo studio, il fatto che gli incendi siano stati in grado di propagarsi e di lasciare depositi di carbone suggerisce che i livelli di ossigeno atmosferico della Terra erano almeno del 16%, dicono i ricercatori, se non il 21%, che è quello odierno. Perché è importante sapere dei primi incendi di questo genere? Perché spiegano come si sia evoluta la vita vegetale e il processo della fotosintesi e dunque il ciclo dell'ossigeno nel tempo. "Il paesaggio del Siluriano doveva avere abbastanza vegetazione per poter propagare gli incendi e lasciare una traccia di questi", spiega il ricercatore Robert Gastaldo, del Colby College.

Il ruolo degli incendi sulla Terra

Si tratta di un’indicazione importante sul paesaggio che oggi è l'Europa, che 400 milioni di anni fa aveva un aspetto molto diverso rispetto a quello di oggi. Le zone di Galles e Polonia si trovavano rispettivamente nelle aree cosiddette di Avalonia e Baltica. Anche allora, gli incendi avrebbero contribuito in modo significativo ai cicli del carbonio e del fosforo e al movimento dei sedimenti sulla superficie terrestre. Questa scoperta, pubblicata su Geology, permette di spostare un po’ indietro l’orologio (l’incendio spontaneo più antico risale a 420 milioni di anni) e sottolinea anche l'importanza che la ricerca su queste combustioni selvagge può avere nel tracciare la storia della Terra: "Gli incendi sono stati a lungo una componente integrante dei processi del sistema Terra e il loro ruolo è stato quasi certamente sottovalutato", afferma Glasspool.