di Raffaella Parisi
Experience, termine in voga, per indicare ’fare esperienza’, quindi, apprendere e conoscere. L’experience vige anche per gli itinerari turistici, fuori dal comune, come un viaggio in due territori veneti tra il mare nella Valle Cavallino, un’oasi naturalistica della Laguna veneta. Stupore, ma soprattutto curiosità per le barene, conosciute da pochi. Le barene sono un ecosistema caratteristico della laguna veneta, ricoperte da un fitto manto di cespugli, detto baro, da cui ne deriva il nome.
Si tratta di distese piatte basse, in cui l’afflusso di acqua viene regolato dalle mare che disegnano in modo naturale canali stretti e tortuosi, chiamati Ghebi. Nella Laguna veneziana vi sono principi secolari di tradizione, rispetto, conservazione e valorizzazione della natura, come le valli da pesca, la realtà di Valle Cavallino una delle più antiche valli da pesca della Laguna della serenissima. Le fonti energetiche principali sono il sole, l’acqua ed il vento, la produzione è certificata biologica. Nel corso degli anni sono state mantenute le aree idonee alla sosta di esemplari dell’avifauna migratoria e di rifugio per specie nidificanti e sono proseguiti i progetti di incremento della copertura arborea e di protezione delle praterie di vegetazione sommersa.
Oltre alla produzione del pesce, costituisce una riserva naturalistica per conservazione della flora locale e per la protezione della fauna che durante il periodo invernale diventa un rifugio di numerose specie di uccelli e di migliaia di anatre selvatiche da ammirare con un tour sulla verigola, limbarcazione tipica lagunare. A Valle Cavallino viene praticata la vallicoltura estensiva, una forma di allevamento di tradizione secolare, in cui la cura dell’ambiente produce l’alimentazione delle specie ittiche allevate, costituite da orate, anguille e anche dalle diverse specie di cefali.
Si trovano tantissimi tipi di volatili, anatre, germani reali, oche e volpoche, codoni che sono il simbolo della valle, fenicotteri, fagiani e tante specie di aironi, garzette, rondini di mare, il martin pescatore e il falco; vi è anche un altro animale particolare, il gruccione, detto anche mangiatore di api, un uccello molto simile al pappagallo. Nei terreni si trovano le specie alofile, vegetazioni resistenti all’elevata salinità del suolo, la salicornia, oltre a uso alimentare, viene usata per la produzione di alcuni saponi, la spartina, la pulcinella, l’aster e il giunco ed alcune specie nettarifere tra cui il Limonium serotinum, chiamato limonio comune, pianta che fiorisce da giugno a settembre e il cui nettare viene raccolto dalle api per produrre il ’prezioso’ (per la sua rarità) miele di Barena.
Vi sono alcune strutture ricettive situate al margine della valle da pesca vicino alle spiagge di Jesolo e di Cavallino. In poco tempo si possono raggiungere le isole di Burano, Murano e Torcello e ad arrivare in meno di un’ora a Venezia per godere della meraviglia della Serenissima e degli altri luoghi magici della Laguna.