Lunedì 23 Giugno 2025
REDAZIONE MAGAZINE

L’impronta digitale più antica del mondo è di un uomo di Neanderthal

E’ stata scoperta su una pietra rinvenuta in un sito archeologico vicino a Segovia, in Spagna. E anche quella pietra sarebbe qualcosa di eccezionale...

Ha 43.000 anni l'impronta digitale più antica del mondo

Ha 43.000 anni l'impronta digitale più antica del mondo

Non una scena del delitto, ma uno scavo archeologico dal quale è emerso un indizio eccezionale: durante uno scavo condotto nel riparo roccioso di San Lázaro, a Segovia, in Spagna, è stata scoperta l’impronta digitale più antica del mondo, appartenente a un uomo di Neanderthal vissuto circa 43.000 anni fa.

Un aiuto anche dalla polizia scientifica

Tutto è iniziato quando un gruppo di archeologi dall’Università Complutense di Madrid, setacciando gli strati sedimentari del sito, hanno notato una pietra dalle dimensioni maggiori rispetto alle altre, con un curioso punto rosso al centro. A prima vista la pietra sembrava avere tre cavità naturali simili a due occhi e una bocca, oltre a un punto rosso posto esattamente dove sarebbe il naso in un volto umano: dettaglio che ha subito attirato l’attenzione dei ricercatori.

Inizialmente non era chiaro agli studiosi se quel punto fosse davvero un pigmento, ma attente analisi tecnologiche hanno confermato la presenza di ocra rossa, una sostanza che non si trova naturalmente in quel terreno. Ma la scoperta più sorprendente è stata che sulla superficie del pigmento è stata identificata un’impronta digitale umana: grazie anche all’aiuto della polizia scientifica spagnola e considerando lo strato di sedimenti dove è stata rinvenuta la pietra, gli archeologi sono praticamente certi che quell’impronta sia di un Neanderthal adulto di sesso maschile.

Due scoperte eccezionali in una

Il ritrovamento sarebbe però due volte eccezionale. Sempre secondo gli archeologi spagnoli, quella su cui è stata ritrovata l’impronta digitale non sarebbe una semplice pietra, ma il più antico oggetto d’arte portatile mai scoperto in Europa e l’unico sinora conosciuto a essere stato decorato da un Neanderthal.

In particolare, nel lavoro pubblicato sulla rivista Archaeological and Anthropological Sciences viene sottolineato che il gesto di tracciare un punto rosso su una pietra che già ricordava un volto umano è indicativo di un comportamento simbolico, frutto di un pensiero astratto che finora era stato messo in dubbio per gli uomini di Neanderthal.

Se la teoria degli archeologi spagnoli fosse corretta, andrebbe quindi rivista la convinzione che gli uomini di Neanderthal, vissuti della Terra tra 200.000 e 30.000 anni fa, fossero solo esseri primitivi dediti alla sopravvivenza: oltre a lavorare le pietre per ricavarne utensili e oggetti per la caccia, erano a quanto pare anche capaci di usarle con creatività per dare vita a espressioni simboliche.