Impegno e lacrime: il Leone è donna

A Venezia trionfano la denuncia contro Big Pharma di Laura Poitras, l’orgoglio black di Alice Diop. E gli emozionati Blanchett e Guadagnino

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di Giovanni Bogani

È un Leone politico, ed è un Leone donna – Leone d’Oro una cineasta per il secondo anno consecutivo. Ed è un Leone che non dimentica una tremenda ferita nella comunità cinematografica mondiale: la persecuzione e l’arresto di molti registi iraniani. La 79ª Mostra del cinema, conclusasi ieri sera, premia con il Leone d’Oro – a sorpresa – il coraggio della documentarista Usa Laura Poitras (già premio Oscar 2015 con Citizenfour), l’audacia della regista esordiente francese di origini senegalesi Alice Diop e la sontuosa performance di un’attrice così talentuosa che pare di un altro pianeta, Cate Blanchett. La quale, tornata al suo posto in terza fila, consegna la Coppa Volpi appena vinta alla figlioletta, che inizia a giocarci come se fosse un curioso balocco tutto nuovo e luccicante, un vaso delle fate.

È un Leone che spinge alla commozione registi di lungo corso, come Luca Guadagnino che ringrazia trattenendo a stento le lacrime e dice "sono felice: Leone d’Argento per la regia e Premio Mastroianni all’attrice di Fino all’osso Taylor Russell, 28 anni: questi due premi stupendi sono un segno di passione da parte della giuria che mi riempiono di orgoglio. Il mio film era un scommessa rischiosissima, sono felice". Ed è un Leone nel quale urla l’assenza forzata di uno dei vincitori, l’iraniano Jafar Panahi, vincitore del Premio Speciale della Giuria per Gli orsi non esistono, in carcere nel suo paese per una condanna a sei anni.

La presidentessa della giuria, Julianne Moore, annuncia il Leone d’Oro a All the Beauty and the Bloodshed, il documentario di Laura Poitras sulla vita e sull’arte di Nan Goldin, la fotografa americana bisessuale che ha combattuto una battaglia durissima contro un farmaco oppioide, causa della morte di migliaia di persone per overdose da farmaco. Un film coraggioso contro Big Pharma. "Ringrazio Nan, che non è qui perché sta preparando una grande mostra retrospettiva. È una persona prodigiosa: ha combattuto potentissima famiglia, i Sackler, responsabile di centinaia e centinaia di morti. Domani sarà il suo compleanno, e questo Leone lo porterò proprio a lei. E ora vorrei che tutti levassimo alta la voce, per far liberare tutti i registi iraniani imprigionati ingiustamente".

È raggiante Alice Diop, che ha vinto sia il premio per la migliore opera prima "Luigi De Laurentiis" che il Gran Premio della Giuria per la sua Medea di Saint Omer, ispirato alla storia vera di una madre che uccide il piccolo figlio. "Quando ho girato il film, avevo sempre con me il libro di una poetessa, Audre Lorde, che si chiama Sisters Outsider. Tenevo nel cuore una sua frase: “Il silenzio delle donne di colore non ci proteggerà“. E io voglio dire che noi non taceremo più!".

Coppa Volpi strepitosa, che nel film suona il piano e parla perfettamente tedesco, Cate Blanchett riceve la Coppa Volpi come migliore attrice per Tàr, in cui interpreta una direttrice d’orchestra gay che abusa del suo potere e molesta una musicista: "Dedico il premio al mio regista Todd Field, che è stato allontanato dalle scene di Hollywood per 16 anni. Alla mia famiglia, a mia figlia. E alla gente che fa musica in tutto il mondo, mettendo da parte il suo ego per creare meraviglie che sono patrimonio di tutti. In questa Coppa berrò moltissimo vino rosso, e non sto scherzando!".

A Colin Farrell (in collegamento via Zoom) la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile per Gli spiriti dell’isola col regista Martin McDonagh (Tre Manifesti a Ebbing) premiato anche per la sceneggiatura. Lacrime, infine, anche per Vera Gemma, 52 anni, migliore attrice nella sezione Orizzonti per Vera: il premio lo dedica al figlio e al grande papà Giuliano.

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