Sabato 20 Aprile 2024

Impariamo l’arte della sottrazione Legrenzi detta le buone regole

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Ai bimbi s’insegna prima l’addizione, poi la sottrazione. Perché? Il cervello, anche per ragioni di tipo evolutivo, trova più semplice addizionare che sottrarre. Ce lo spiega in Quando meno diventa più (Raffaello Cortina Editore) Paolo Legrenzi, insigne psicologo cognitivo, professore emerito dell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia. Sottrarre è un’operazione “all’incontrario”: nella vita di tutti i giorni, nelle relazioni, nei sentimenti, consideriamo l’addizione un acquisto positivo, la sottrazione una perdita. Il cervello ha però la capacità d’invertire i comportamenti. Se per lunghi anni tutte le nostre azioni e abitudini sono andate verso l’accrescimento di beni e risorse che ci sembrano importanti per la sopravvivenza, ora è giunto il momento di decelerare, diminuendo il nostro impatto sul mondo e l’ambiente. Attenzione però ai risvolti negativi del detrarre: se ci si focalizza su un solo aspetto, ignorandone altri, può capitare che si banalizzi; ci si può precludere così varie possibilità, strade nuove, idee originali.

Legrenzi offre esempi di sottrazione nella scienza, nell’arte visiva, nella musica. Suggerisce anche alcune buone pratiche per viver bene riducendo: evitare il superfluo, scegliere con cura i beni di consumo, risparmiare con oculatezza, allontanare i pensieri negativi sul nostro passato, ridimensionare i sensi di colpa, non lasciare che gelosia e rimpianto ci invadano. Ne saremo capaci?

Giuseppina La Face

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