Mercoledì 24 Aprile 2024

Il volo di Armani: "È l’ora dell’ottimismo"

Re Giorgio festeggia in passerella fra gli applausi i quaranta anni del suo Emporio: "Non retrocedo dalle mie idee, tengo duro"

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di Eva Desiderio

MILANO

Vola alto l’Aquila di Emporio Armani, oggi come quarant’anni fa. In quel 1981 che appare così lontano e così vicino al tempo stesso, per quella carica di nuovo che il tempo sembra non poter cancellare quando si parla della creatività di un grande stilista come Giorgio Armani. "Non cedo nulla del mio modo di pensare, io non voglio retrocedere dalle mie idee, tengo duro", dice King George alla fine del défilé di Emporio che segna questo anniversario felice con una collezione per l’estate 2022 davvero celestiale, non solo per i colori che sembrano delicatamente evaporare sul corpo di modelle e modelli ma per l’emozione che regala. "Ho voluto colori belli e rassicuranti – confida – Con Emporio Armani ho voluto educare i giovani a riconoscere se stessi. E nel finale con top e gonne di paillettes nei colori più vivi ho voluto dare un tocco di gioia. Per un vestito che deve darti ottimismo, ti devi sentire rassicurato".

Alla fine tra gli applausi che segnano il ritorno in sfilata dal vivo ecco Giorgio che esce insieme alla nipote Silvana Armani che lavora con lui da 40 anni e il braccio destro di sempre Leo Dell’Orco. E volare sull’eleganza con quell’idea inclusiva e modernissima della gioventù che è propria di questo brand che per primo nel 1981 col primo negozio a Milano in via Durini ha rivoluzionato il mondo dello stile con una zampata di libertà, di uguaglianza anche tra i sessi, con abiti interscambiabili, forti e seducenti secondo l’attitudine senza tempo e proprio per questo pronti a catturare lo spirito del tempo.

In un deserto immaginario ecco le ragazze e i ragazzi dell’Emporio Armani che esplorano il mondo attraverso i colori della sabbia e delle oasi, del sole e della notte. Lei in pantaloni fluidi e camicie come gilet pudichi, lui in giacca camicia o in pantaloni pijama. Cipria, lilla, greige, giada, nuvola per baciare la pelle di lei e di lui, tra abiti cocktail di chiffon e tuniche di foggia orientale per maschi che non hanno paura di uscire per strada con una collana al collo. Un Emporio celestiale che piacerà molto, diventerà da collezione come le foto meravigliose della mostra celebrativa aperta ieri all’ArmaniSilos The Way We Are, un’esplorazione nella società dalla fondazione del brand da parte di Giorgio Armani insieme al mai dimenticato Sergio Galeotti fino a oggi, coi successi delle divise olimpiche a Tokyo, con gli scatti di Aldo Fallai (sua la gigantesca immagine del 1990 in bianco e nero che apre l’esposizione), Nico Bustos, Julia Hetta, Brett Lloyd Max Vadukul, Mattew Brookes. Non basta: rieditato anche Emporio Armani Magazine, la rivista d’avanguardia diretta allora e ora per questo numero speciale dalla sorella dello stilista Rosanna Armani.

Gran giornata quella di ieri anche per Etro, alla prima prova dopo la recente acquisizione da parte di L.Catterton Europe, con il presidente Gimmo Etro e i figli che salutano gli ospiti e fanno il tifo per Veronica Etro che è la direttrice creativa della collezione donna. Casting giovane e multietnico, con la sorpresa di Bianca Balti che veste new hippy con il paisley Etro che fiorisce sognante tra gioia e colore, un po’ di nostalgia anni ’70 e la poesia della meditazione per donne che anche nel vestire cercano la felicità. Ian Griffiths, stilista di Max Mara ripensa a un capolavoro come Bonjour Tristesse di una giovane Françoise Sagan che prelude alla ribelle borghese che sfila per il marchio di cui è presidente Luigi Maramotti. Apre il défilé Gigi Hadid che si “scontra” in sfilata con un’altra bellissima come Irina Shayk.

Oggi si presentano le nuove scarpe di Pollini (Gruppo Aeffe): sandali comodi o col tacco a spirale da piena estate, colori da sorbetto, zeppe di legno poderose. "Era il 1986 quando abbiamo cominciato con le Hogan e oggi rieditiamo ma in modo sostenibile le nostre iconiche Traditional", spiega Andrea Della Valle presidente di Hogan davanti a una selezione di sneakers parte del progetto innovativo Hogan-3R (Riciclare, Riutilizzare, Ridurre).

Si chiama Venere la bag più bella e preziosa per lavorazione e idea di Rodo, azienda marchigiana leader delle lavorazioni artigianali e artistiche che ha per Ceo Gianni Dori, figlio del fondatore Romualdo Dori. In un allestimento bucolico e poetico spiccano le borse in midollino, salice, pelle intrecciata, cristalli Swarovski da cielo stellato. È la seta il core business di Momonì, marchio di seducente e delicata femminilità; ha pensato a un Eden metropolitano Izumi Ogino stilista giapponese che disegna Anteprima.

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