Definire quello di Ema Stokholma un settembre di fuoco è perfino banale. Ma in effetti è un debutto dietro l’altro: l’11 l’Happy Family coi gemelli di Guidonia trasloca dalla collocazione mattutina su Radio 2 al pomeriggio (ore 17) in combo tv su Rai 2 e pubblico in sala, la sera riprende anche, sempre su Radio 2, ’Back2Back’, il 16 parte il talent sociale ’Saranno cuochi’ (ore 11,15 per quattro giornate di sabato su Rai 2), il 18 affiancherà come speaker radio Amadeus nella serata ’Suzuki Arena dai ’60 ai 2000’. "Poi da cosa nasce cosa e io non mi tiro indietro davanti a niente. Chi poteva immaginare che mi chiamasse Paolo Virzì per un provino per ’Un altro Ferragosto’? E che incidendo ’Ménage a trois’ avrei totalizzato un milione di stream su Spotify? Facendo visual radio magari a qualcuno l’occhio cade su di me... Intanto studio danza classica".
Fare la voce narrante a ’Saranno cuochi’, il programma che aiuta nove ragazzi ’difficili’ a realizzarsi come chef, abbraccia anche un coté sociale che forse modifica un po’ il target classico del suo pubblico...
"I progetti per gli adolescenti vorrei s’intensificassero nella mia vita, vorrei pure andare nelle scuole, perchè è utile capire il loro linguaggio. Noi adulti fatichiamo a farlo. Questa esperienza dovrebbe servire ad accorciare il gap generazionale che c’è da sempre in tutti i campi".
Della sua adolescenza drammatica non ha nascosto nulla, fin dal libro del 2020 ’Per il mio bene’. Quale messaggio vuol far arrivare svelandosi così intimamente?
"Ho la sensazione che ogni volta che parlo qualcuno non mi capisca. Sono spesso giù di morale perché mi sento incompresa, la mancanza di empatia mi ferisce, certi commenti social mi spaventano. Ma voglio che tutti sappiano che se oggi sono felice, completa e il dolore e le sofferenze sono alle spalle, è perchè ho tenuto duro. I ragazzi che, come me allora, adesso si sentono soli al mondo, devono sapere che anche se nessuno li aiuterà, possono però andarsene di casa, trovare un lavoro, realizzarsi. Io non avevo strumenti e sognavo di fare la cameriera come Rachel in “Friends“...".
Quindi non è approdata allo spettacolo per il sacro fuoco...
"Non l’avrei mai immaginato. La radio mi faceva compagnia quado avevo poca batteria per ascoltare le cassette e mi inebriavo del linguaggio degli speaker, ne ascoltavo i consigli. Ma mi sembrava un mondo inarrivabile e invece...
Oggi cosa chiede al suo lavoro?
"Andare tutti i giorni dove so di trovare una squadra affiatata di amici è come tornare in classe a scuola. Mi dà sicurezza lavorare con persone con cui condividere la missione di far ridere. E non è facile. I Guidonia che ogni giorno mi portano dietro mi rendono felice".
Il daytime è tv di serie B?
"Fiorello insegna che non c’è orario se si ha voglia di musica, intrattenimento. Personalmente mi trovo benissimo in orari all’apparenza scomodi e ’Happy Family’ è una risata continua anche fuori onda".
A ’Ballando con le stelle’ si è trovata talmente bene da accasarsi...
"Ho esagerato? Con Angelo (Madonia ndr) siamo innamoratissimi ma non penso al matrimonio. Preferisco condividere progetti quotidiani, come la crescita delle sue bimbe".
Tra amore e lavoro cosa viene prima?
"L’amicizia, che per me è più importante dell’amore che spesso è a termine mentre la solidarietà è più solida".
Leggendaria la sua amicizia con Andrea Delogu. Due primedonne come si mantengono unite?
"Non avverto alcuna competizione, ognuna ha il suo spazio. E lei è la mia consigliera più ascoltata. Solo da certi colleghi dj ho avvertito forte il senso della concorrenza".
E ha mai dovuto fronteggiare avances non gradite?
Sul lavoro no, ma nella vita di tutti i giorni essere donna non è facile. Negli anni ’90, nei Duemila, prima che apparisse il MeToo, non è stato affatto semplice".
Partecipando ai Tim Summer Hits ha surfato per settimane tra i tormentoni estivi. Quali sono quelli che le frullano ancora di più in testa?
"Diversi, da “Fragole“ di Achille Lauro e Rose Villain a ’Italodisco’ dei The Kolors, da ’Hollywood’ di Irama e Rkomi a ’Un altro mondo’ di Tananai e Marracash".
A dicembre saranno quaranta. Da Millennial come vede Bomers e Generazione Z?
"Sto nel mezzo e non mi cambierei con nessun’altra generazione. Perchè faccio ancora in tempo a ricordarmi cosa c’era prima dei nativi digitali e infatti non sono un asso della tecnologia né sono interessata a Snapchat. Ho fatto anche in tempo a giocare con una corteccia di legno immaginandomela come macchina fotografica. Oggi a due anni sanno già scattare con l’iPhone. Facendo radio comunque il pubblico è misto e mi comporto come se mi ascoltassero tanti amici che cerco di far entrare nel mio mondo".
Che rapporto ha col suo corpo che ha ricoperto di tatuaggi?
"Sono pentita di averli fatti e non li trovo così belli da guardarli ogni giorno. Per il resto mi sento meglio oggi che a 20 anni e sto lavorando per arrivare ai 50 con ancora meno insicurezze".