Venerdì 19 Aprile 2024

Lory Del Santo: io, la tv e i miei amori. "Quel giorno con Clapton e Bowie"

I ricordi dell’ex soubrette di Drive in: "All’epoca stavo con Eric e David voleva convincerlo a fare l’attore". Il vero amore? "Il tennista Krajicek"

Lory Del Santo

Lory Del Santo

Scrive del tennista Richard Krajicek ("per me è stato l’amore vero") e dell’uomo più ricco del mondo Adnan Khashoggi ("con lui tutto era lussuoso, sfrenato e possibile"), ma non cita mai Eric Clapton. Perché? "Perché è un capitolo della mia vita bello, ma anche molto duro – risponde Lory Del Santo, oggi 63enne, di cui è appena uscita l’autobiografia ‘La felicità come optional’ edita da Giraldi –. Non sono riuscita a soffrire di nuovo per scrivere cose che hanno comportato un dolore immenso. Chissà, forse, più avanti ci riuscirò". Il figlio della coppia, Conor, morì tragicamente nel marzo ‘91 a quattro anni, precipitando da un grattacielo di Manhattan forse mentre stava giocando. L’attrice nel volume, presentato anche al Salone del libro di Torino, non parla di questo episodio come non si parla della morte di altri due figli: Loren, suicida a 18 anni e di cui lei non ha mai voluto rivelare il padre, e il secondogenito, il figlio di Krajicek, morto a sei mesi per ragioni non specificate. "Non ne scrivo perché ho passato la vita intera a fuggire da questi ricordi e quando mi trovo davanti al foglio bianco non riesco a tornare indietro. Ci sono ferite che non si rimarginano". Le chiama ‘autobiografia dei miei pensieri’ queste pagine che raccontano storie e momenti della sua vita, volutamente senza un ordine cronologico e talvolta mantenendo un certo mistero su personaggi, luoghi e tempi.

Signora Del Santo, come vive il tempo che passa?

"È un valore che ci deve aiutare a rendere ogni momento indimenticabile. Gli anni diventano un problema quando le aspettative vengono a mancare. Io volevo una famiglia numerosa e questo non è stato possibile, ma mantengo i miei progetti e continuo ad avanzare. Ci sono costruttori e demolitori del futuro, bisogna sempre tenere presente chi siamo".

E lei chi è?

"Un costruttore consapevole del gioco al quale siamo sottoposti. Poi, certo, gli errori si commettono, anche mantenendo lucidità".

Cosa significa quel titolo, ‘La felicità come optional’?

"Vuol dire che, travolti come siamo dai problemi delle nostre vite tormentate, non ci accorgiamo a volte che la felicità può essere lì, a portata di mano. Adoro scrivere, ho cassetti pieni di appunti e racconti. Alla fine condenso pensieri ed emozioni per non dimenticare quello che ho vissuto".

Ha cominciato facendo la sexy archivista in tv per ‘Tagli, ritagli e frattaglie’ con Arbore e De Crescenzo. Poi è venuto ‘Drive in’. Cosa ricorda di quel periodo?

"È stato un momento molto bello, il mio sogno era lavorare in tv e finalmente ci ero riuscita. Venivo dalla provincia e trovarmi da sola a lottare è stato faticoso. Non mi andava di sposarmi e vivere in un mondo qualunque. Volevo essere protagonista della mia esistenza e ogni cosa ha un prezzo".

Più tardi è diventata protagonista dei reality, da ‘L’isola dei famosi’ che ha vinto nel 2005 a ‘La fattoria’, ‘Pechino Express’, ‘Grande Fratello Vip’... Qual è il segreto di questa formula?

"La tv è cambiata negli anni e al pubblico piace vedere come la gente si interfaccia con le difficoltà. La ferocia e i conflitti hanno creato dinamiche attrattive. La competizione resta nell’immaginario collettivo".

Scrive che le donne amano i bastardi. Perché?

"Perché a volte le donne preferiscono divertirsi un giorno e soffrire tutta la vita. L’uomo posato annoia, il bastardo ti diverte e ti inganna. Anch’io ho incontrato un serpente, ma sono riuscita a ritirarmi in velocità".

Ha vissuto nel lusso assoluto ed è ripiombata nella normalità per poi risalire ancora. Com’è vivere una vita up and down?

"È vero, ho toccato gli apici ed è per questo che vivo di emozioni. Vivere è come attraversare un prato dove si calpestano ortiche o quadrifogli. Ma, conoscendo il dolore e la felicità, adesso voglio essere lucida e cosciente senza anestetici".

È stata lei a presentare Zucchero a Clapton?

"Zucchero mi disse che il suo sogno era quello di incontrare Eric e io ho fatto in modo che succedesse. Eric ha suonato in un suo disco ed ha avviato una collaborazione".

Era presente anche all’incontro fra Clapton e David Bowie?

"Sì, successe a New York e fu indimenticabile. Bowie era simpatico ed eclettico, voleva spingere Eric a fare l’attore ma lui non ne voleva sapere. ‘La vita è sperimentazione’, continuava a ripetere per convincerlo".

È vero che è finita anche in carcere?

"È successo quando ero ancora sconosciuta per un errore di persona. Sono rimasta in galera per una decina di giorni ed ho capito cosa significa, da innocente, subire un simile trattamento".

Di cosa si sta occupando adesso?

"Sto scrivendo una nuova serie tv perché se non hai un progetto la tua vita è finita".

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro