Il triplete del Cerro Nobile, Brunello e Sagrantino

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A volte si può diventare vignaioli per caso. Poi arriva la passione. È la storia del gruppo Unipol, colosso nel settore assicurativo con interessi anche nell’area alberghiera e nelle banche, fra i primi dieci in Europa con quasi 12miila dipendenti. Così il vino d’autore diventa un settore d’eccellenza e di sviluppo del Gruppo Unipol, entrato in questo business (in crescita visto il successo post pandemia di Vinitaly) quasi senza volerlo. Quando il gruppo bolognese delle assicurazioni ha acquisito Fondiaria ha preso in dote anche il pacchetto di Sai-Agricola, società composta da cinque tenute fra Umbria e Toscana vocate soprattutto alla produzione di vino e in parte minore di olio. Unipol a questo punto ha deciso di investire e di rilanciare il nuovo asset guidandolo verso una vocazione di sostenibilità ambientale e prodotti biologici. Un passo necessario per crescere.

L’ultima poderosa operazione in ordine di tempo è il completamento della cantina logistica ‘Le Cerraie’ a Montepulciano (Siena), inaugurata di recente: 4.000 metri quadrati ad alta sostenibilità ambientale, costruiti al posto di un grande pollaio, che ospitano linee di imbottigliamento, etichettatura, affinamento e stoccaggio delle bottiglie (tutto automatizzato) di gran parte delle tenute del gruppo, riunite nella società Tenute Cerro, ma in grado di lavorare anche per conto terzi. Una operazione da 10 milioni di euro. Tenute del Cerro oggi è composta da 5 unità produttive, quattro delle quali vitivincole distribuite su 400 ettari di cui 300 vitati. La produzione annuale viaggia su 1milione e mezzo di bottiglie. Sotto il brand del Cerro ci sono Fattoria del Cerro a Montepulciano, La Poderina a Montalcino, Monterufoli in provincia di Pisa, Colpetrone a Montefalco in Umbria (più Montecorona, sempre in Umbria, che fa cereali e tabacco). Le denominazioni in portafoglio sono quelle del Vino nobile di Montepulciano di Fattoria del Cerro, Brunello di Montalcino de La Poderina, Chianti Colli senesi di Fattoria del Cerro e Sagrantino di Montefalco di Colpetrone. Gianluca Santi, Business development and corporate communicationgeneral manager di Unipol guarda lontano: "Nel 2013 Tenute del Cerro fatturava 6 milioni di euro e ne perdeva 12, nel 2021 ha fatturato 10,7 milioni con un ebitda del 15% e un risultato positivo. Abbiamo rinnovato vigne e strutture, innalzato la qualità e riorganizzato management e distribuzione con export del 50%. E non ci fermiamo qua". I ’capitani coraggiosi’ che guidano Tenute del Cerro sono il presidente Vincenzo Tassinari e il direttore Antonio Di Donato. Vediamo ora quali sono alcuni dei gioielli delle singole aziende.

Fattoria del Cerro: Nobile di Mointepulciano (premiato 5 volte con 3 Bicchieri Gambero rosso), Nobile Riserva Docg, Cerrus rosè. La Poderina: Brunello di Montalcino Docg, Brunello Montalcino Riserva Docg. Tenuta di Monterufoli:Poggio Miniera Val di Cornia rosso Docg, Vermentino di Toscana Igt.

Colpetrone: Memoira Montefalco Sagrantino Docg, Montefalco rosso Docg.

Nuovi investimenti sono in rampa di lancio. Nel 2022 dovrebbe completarsi un programma di reimpianto di vigneti con 7 ettari a Fattorie del Cerro, 2 ettari a Villetta di Monterufoli, 1,2 ettari alla Poderina di Montalcino. Le vecchie vigne vengono eliminate e sostituite con nuovi impianti ad alta densità. Infine in agenda c’è anche il rinnovamento di legni grandi (1000 ettolitri), medi e piccoli (50 e 30 ettolitri) con partnership di fornitori pregiati come Francois Frere, Boutes, Taransaud, Radoux, Garbellotto.

Beppe Boni

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