Giovedì 18 Aprile 2024

Il Sole di Luigi XV? La scienza e Madame du Barry

Un’esposizione a Versailles celebra il sovrano “oscurato“ dal predecessore. Non solo libertino, ma appassionato di arti, astronomia, botanica

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di Giovanni Serafini

Quando fu incoronato re di Francia a Versailles, esattamente 300 anni fa, Louis XV aveva 12 anni. Sembrava destinato ad un percorso breve e oscuro: cosa poteva mai fare a quell’età, esposto come tutti i bambini al rischio di contrarre le terribili malattie – il morbillo, la peste, il vaiolo – che avevano sterminato in pochi giorni tutta la sua famiglia, padre, madre e fratelli? E se fosse sopravvissuto, quali chances di successo avrebbe mai potuto avere succedendo a un monarca come il Re Sole, l’onnipotente Louis XIV? Sta di fatto che, poco considerato dalle case reali di tutta Europa, criticato dai cortigiani che lo trovavano troppo chiuso e taciturno, detestato dai sudditi che pure in un primo tempo lo avevano definito il bien-aimée ("il beneamato"), morì nell’indifferenza generale.

Oggi, con tre secoli di ritardo, ci si accorge che Louis XV fu una figura tutt’altro che marginale. In primo luogo, perché riuscì a conservare la corona per 52 anni, exploit straordinario per quei tempi. In secondo luogo, perché non è affatto vero che la sua unica attività fu portarsi a letto le donne più belle di Francia, dalla Pompadour alla Du Barry. Certo fu un libertino senza freni, ma anche un uomo appassionato di arte e scienza, di architettura e botanica, di zoologia e astronomia. Una mostra eccezionale appena inaugurata nel castello di Versailles – in cui Louis XV nacque, visse e morì – e un film (in cui il sovrano è interpretato da Johnny Depp) le cui riprese sono appena terminate, gli rendono finalmente giustizia.

Grande omaggio al Re dimenticato, l’esposizione di Versailles (sino al 19 febbraio 2023) racconta in 8 sale e 400 capolavori la vita e le passioni del monarca e offre al pubblico un "bonus" straordinario: la possibilità di visitare gli appartamenti restaurati, fino a ieri inaccessibili, in cui vissero Madame de Pompadour e Madame du Barry, che al ruolo di maîtresse unirono quello di consigliere. "Louis XV ebbe per tutta la vita davanti a sé lo spettro della morte. Aveva bisogno della donna in tutte le sue declinazioni: madre, moglie, amante, amica", segnale Hélène Delalex, commissario della mostra insieme con Yves Carlier.

I primi quadri che accolgono i visitatori della mostra ritraggono due bambini: il dodicenne Louis XV, nato nel 1710 e rimasto orfano dei genitori a 5 anni, accanto a una bambina di 4 anni che si vorrebbe dargli in moglie: l’infante di Spagna. Il matrimonio non si farà e la piccola verrà rispedita dall’altra parte dei Pirenei in attesa che si trovi un partito migliore per Louis. In un eccezionale documento del 1723, custodito in bacheca accanto ai quadri, troviamo l’elenco completo delle principesse europee dell’epoca non ancora maritate, con accanto l’indicazione della rispettiva religione professata, cattolica, anglicana, calvinista, luterana: una sorta di agenzia matrimoniale ante litteram…

Paradossalmente manca nella lista proprio il nome di colei che sposerà il piccolo re: Maria Leszczynska, principessa di Polonia. Il matrimonio viene celebrato nel 1725: lo sposo ha 15 anni, la sposa 22. Il giorno successivo alla notte nuziale la governante Madame de Ventadour rivelò una confidenza fattale da Louis: "Questa notte ho dato i sacramenti alla mia sposa sette volte". La Corte s’impadronì subito del pettegolezzo, che suscitò commenti piuttosto acidi. "Non ci credo", disse Voltaire: "Sette volte in una notte? È solo una vanteria. I re ingannano sempre il loro popolo".

Molto spazio è dedicato dall’esposizione all’amore per l’arte manifestato dal giovane re e coltivato poi per tutta la vita. Fu Louis XV a promuovere lo sviluppo dell’arte "rocaille", decorazioni realizzate con pezzetti di pietra e conchiglie utilizzate per ingentilire i padiglioni dei giardini. Altra passione del sovrano la geometria, l’orologeria e l’astronomia: splendidi il microscopio a tre piedi, l’orologio a pendolo astronomico e la rarissima macchina elettrostatica in vetro e metallo con la quale si effettuarono le prime esperienze elettriche. Sempre lui, grande conoscitore di botanica, fece sorgere nel Trianon il più vasto dominio botanico d’Europa, con giardino immenso con quattromila varietà di piante.

L’altra grande passione, come sappiamo, erano le donne: le numerose amanti, ufficiali o no, e le ragazze offerte al re da mezzani e a volte perfino dalle loro stesse famiglie. L’attività sessuale di Louis XV era così frenetica che sua moglie Marie Leszczynska, che gli aveva dato 10 figli in 10 anni, stanca di umiliazioni e tradimenti gli vietò per sempre l’accesso alla camera da letto. Il Re non si scompose e fece preparare al secondo piano del castello, proprio sopra la sua testa, un lussuoso appartamento di 350 metri quadri per l’ultima favorita, Madame du Barry: una scala segreta consentiva ai due di vedersi senza che nessuno lo sapesse. Marie Leszczynska morì il 24 giugno 1768, Louis XV pochi anni dopo, il 10 maggio 1774. Jeanne Du Barry, cacciata da Versailles dalla nuova regina Maria Antonietta, si rifugiò nel castello di Louveciennes che il Re le aveva regalato. Accusata di "cospirazione e aristocrazia" dai rivoluzionari del Terrore, finì sotto la ghigliottina l’8 dicembre 1793.

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