Martedì 23 Aprile 2024

Il segreto di una famiglia, com'è il film di Pablo Trapero

Esce il 4 luglio, con protagoniste Martina Gusman e Bérénice Bejo, e ha diviso la critica: ecco tutto quello che c'è da sapere, compresi trailer e recensioni

Matanza Cine/Televisión Federal (Telefe)

Matanza Cine/Televisión Federal (Telefe)

Dopo essere stato presentato fuori concorso al Festival di Venezia 2018, giovedì 4 luglio esce finalmente nelle sale italiane 'Il segreto di una famiglia', film del regista e sceneggiatore argentino Pablo Trapero, con protagoniste Martina Gusman e Bérénice Bejo. La trama mescola reminiscenze del trauma nazionale dei desaparecidos e una storia intima "sull'universo femminile e sulla sorellanza" (sono parole dello stesso Trapero). IL SEGRETO DI UNA FAMIGLIA 'Il segreto di una famiglia' alterna numerosi registri narrativi, ma dovendo definirlo in modo sintetico potremmo dire che si tratta di un thriller drammatico. Regia e sceneggiatura sono di Pablo Trapero, quarantasettenne argentino che è considerato uno dei maggiori cineasti latinoamericani contemporanei. Il suo film più famoso è probabilmente 'Il Clan', che ha vinto il Leone d'argento per la migliore regia al Festival di Venezia 2015 e che ha più di un punto in comune con 'Il segreto di una famiglia': entrambi i film si confrontano con l'eredità della dittatura militare argentina ed entrambi raccontano un nucleo famigliare totalizzante, dominato dalle figure maschili nel caso del 'Clan' e da quelle femminili in quello del 'Segreto di una famiglia'. LA TRAMA In seguito alla grave malattia che ha colpito l'anziano padre, una donna che vive da tempo a Parigi torna nella grande tenuta di famiglia, in Argentina: qui ritrova la madre e la sorella, alla quale è legata con un'intensità eccezionale. Fra le tre donne inizia una resa dei conti che era stata a lungo procrastinata dalla lontananza, ma che ora è inevitabile. IL TRAILER COM'È 'IL SEGRETO DI UNA FAMIGLIA', LE RECENSIONI Dopo la proiezione al Festival di Venezia, è emersa una certa divisione tra gli esponenti della critica internazionale. In linea di massima tutti riconoscono a Trapero di sapere raccontare i propri personaggi con pochi e efficacissimi tocchi, e molti sostengono che abbia raccontato la vitalità fisica delle due protagoniste senza scadere nel voyeurismo fine a se stesso. Dove la critica si è divisa è nella riuscita del dialogo fra dramma famigliare e memoria della dittatura: non tutti sono convinti che sia avvenuto al meglio e c'è chi si è spinto a dire che la questione dei desaparecidos è un po' posticcia. Leggi anche: - Midway, la battaglia al cinema per il Veterans Day - Charlie's Angels, il ritorno delle ragazze detective - William e Kate: "Nessun problema avere un figlio gay"
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