Il ruggito di Ligabue scuote la città ducale

Esposti a Parma 83 dipinti e 4 sculture del maestro folle di Gualtieri: autoritratti, paesaggi e animali selvaggi a Palazzo Tarasconi

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di Chiara Pozzati

Tele ulcerate e pennellate vibranti: la potenza di Antonio Ligabue incanta Parma. Prende il via oggi a Palazzo Tarasconi, la mostra sul pittore dalle lucide ossessioni. Ottantatre dipinti e quattro sculture plasmate da uno degli autori più controversi e geniali del Novecento, insieme a quindici opere plastiche di Michele Vitaloni, che condivide con l’artista di Gualtieri la capacità d’immersione nel mondo animale e naturale.

Nel dedalo di corridoi che componevano le antiche cantine di Palazzo Tarasconi, con allestimenti essenziali e raffinati, prende corpo Ligabue e Vitaloni. Dare voce alla natura (fino al 30 maggio). L’esposizione è tra gli eventi clou di Parma capitale italiana della cultura 2020+21, slittata a causa del Covid, ideata e realizzata da Augusto Agosta Tota, Marzio Dall’Acqua e Vittorio Sgarbi, organizzata dal Centro studi e archivio Antonio Ligabue di Parma, promossa dalla Fondazione archivio Antonio Ligabue di Parma, e vede come partner ufficiale e media partner, rispettivamente Fidenza Village e il gruppo editoriale QN Quotidiano Nazionale, Il Giorno, il Resto del Carlino, La Nazione.

Dagli autoritratti trafelati alle belve rabbiose come Leopardo con bufalo e iena (1928), Tigre assalita dal serpente” (1953), Re della foresta (1959), Vedova nera (1951). E ancora paesaggi rurali che hanno il sapore di casa in questo spicchio di Emilia. Ecco il percorso per riscoprire l’autore che vagava fra le golene del Po, urlando come un animale selvaggio.

L’allestimento, di grande impatto visivo e teatrale, è stato appositamente progettato da Cesare Inzerillo. "In questi giorni abbiamo visto un ragazzo nero e un prete bianchi uccisi. Non è questione di razzismo: in realtà l’uomo è una bestia. Ligabue ha capito l’animale che c’è in noi e l’ha ritratto in tutta la sua potenza - chiosa un vulcanico Vittorio Sgarbi – . Con questa mostra Parma ha reso europea anche la denominazione di capitale italiana".

"Torneremo a guardare il mondo attraverso gli occhi di Antonio Ligabue - conclude Augusto Agosta Tota, presidente della Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma - . Credo che questo autore sarebbe molto soddisfatto di vedere affiancate alle sue opere le sculture di Michele Vitaloni, suo epigono contemporaneo, entrambi attratti dal mondo della natura, degli animali selvatici e della loro forza vitale". Anche secondo Marzio Dall’Acqua "la vicinanza tra la galleria dei trofei di Vitaloni, animali selvatici eppure più mansueti, e le opere di Ligabue così vive evocano riflessioni profonde".

Questo fine settimana sabato 19 e domenica 20 , grazie a Fidenza Village, l’ingresso per i visitatori della mostra a Palazzo Tarasconi sarà gratuita. Non solo: l’eccezionale opera di Antonio Ligabue, Leopardo su roccia, viene esposta nelle corsie dello shopping di Fidenza, nel Parmense, fino al primo novembre.

"La mostra si inserisce nel filone di iniziative volte alla promozione delle eccellenze del territorio emiliano intraprese dal Villaggio – commenta Davide Rampello, direttore creativo del Fidenza Village per Parma capitale italiana della cultura 2020+21 - che si conferma come un protagonista del panorama non solo commerciale, ma anche culturale della sua terra". In occasione della mostra di Parma, la Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma presenta il Catalogo generale di Antonio Ligabue. Pitture, sculture, disegni e incisioni, in tre volumi, (edizione bilingue italiano e inglese) con testi, tra gli altri, di Augusto Agosta Tota, Vittorio Sgarbi, Flavio Caroli, Marzio Dall’Acqua.

La rassegna è dedicata alla memoria di Flavio Bucci, l’attore scomparso lo scorso 18 febbraio che, con la sua intensa interpretazione, aveva dato volto ad Antonio Ligabue, nel film diretto nel 1982 da Salvatore Nocita.

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