Sabato 20 Aprile 2024

Il ritorno di Edwige: "Solo a Pupi ho detto sì"

La Fenech sul set del nuovo film di Avati: "Mi ha chiamato al telefono, mi ha raccontato la storia: 5 minuti dopo avevo già il copione"

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di Benedetta

Cucci

La sua ‘erre’ è sempre una ventata di fascino sottile. Ma è il suo viso, sono le sue movenze a parlare della sua bellezza senza tempo, che finalmente ha trovato il giusto posto nel mondo del cinema. Quel ruolo che aspettava da una vita, drammatico e intenso, Edwige Fenech l’ha trovato coi fratelli Avati, a 74 anni, nel film che ancora non è stato aggiunto da Wikipedia alla sua filmografia: La quattordicesima domenica del tempo ordinario.

Si gira in questi giorni a Bologna, dopo lo stop improvviso di due mesi fa, quando Pupi Avati, un giorno prima del suo ottantaquattresimo compleanno – era il 2 novembre – si sentì male sul set, e fu portato dal fratello Antonio al Policlinico Sant’Orsola, dove rimase 9 giorni, per un lieve scompenso cardiaco. Si torna a girare, quindi, e il partner di Fenech, in questa mattina nebbiosa di gennaio, che a San Michele in Bosco, sui colli, sembra avvolta in un velo, è Gabriele Lavia. I due hanno vite artistiche molto diverse, ma l’impressione è che siano colleghi di lunga data. E l’attrice, nota soprattutto per aver interpretato tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta numerosi film appartenenti al genere del giallo all’italiana e della commedia sexy all’italiana, è molto a suo agio. Il cinema è a tutti gli effetti il suo posto d’elezione, anche se da anni, a parte le serie per la tv a cui ha partecipato come attrice ma a cui ha lavorato soprattutto da produttrice, non calpestava questo terreno e rifiutava i ruoli che le venivano proposti.

L’invito di Pupi Avati, invece, l’ha elettrizzata nel giro di pochi minuti. "Pupi mi ha chiamata al telefono ormai sette mesi fa – racconta Edwige Fenech – mi ha raccontato la storia e mi è piaciuta da morire, così dopo cinque minuti mi ha mandato la sceneggiatura". E aggiunge: "Mi sembra di non aver mai lasciato il set, questa era davvero la storia che attendevo da tempo".

Dall’altra parte ci sono i fratelli Avati, gli “stregoni“ che hanno quindi esaudito uno dei grandi sogni dell’attrice italo francese. Ma perché hanno voluto proprio lei e Lavia in questo film? "Perché noi siamo dei pazzi – sorride Antonio Avati – e ci piace sorprendere e spiazzare con questi atti così coraggiosi che voi definite “sdoganamenti“". E aggiunge: "Edwige sta cominciando a fare qualcosa che non ha mai fatto". Ecco la parola magica: trasformare gli attori e renderli cult. Da Carlo Delle Piane alla celebre cantante lirica Katia Ricciarelli che esordì come attrice ne La seconda notte di nozze del 2005 (l’interpretazione le valse il Nastro d’argento alla migliore attrice protagonista) a Ezio Greggio, Neri Marcorè, Vanessa Incontrada fino al Renato Pozzetto drammatico del recente (2021) Lei mi parla ancora, la storia dei fratelli bolognesi è costellata di atti “folli“.

Si può quindi affermare che Edwige Fenech, ancora per tutti un’icona della commedia sexy all’italiana (uno degli ultimi film che ha certamente amato è stato Vacanze in America dei fratelli Vanzina, del 1984 , dove interpretava il ruolo della signora De Romanis e dove recitava con il suo reale accento francese, cosa che fa anche nell’attuale film, visto che il suo personaggio è quello di un’italiana nata in Svizzera) abbia davanti a sé un possibile futuro di attrice cult.

La scena girata ieri all’esterno del monastero di San Michele in Bosco, ex convento olivetano con una vista mozzafiato su Bologna, vede Fenech e Lavia, ovvero Sandra e Marzio, incontrarsi di nuovo, dopo 35 anni, ovvero da quando si sono lasciati, a un funerale. Si sono conosciuti da giovani (Lodo Guenzi e Camilla Ciraudo nel film sono loro ragazzi), si sono amati, poi sposati e infine lasciati. Il destino li fa rincontrare, lei una donna molto cambiata e con varie criticità, un po’ “sciura“, lui molto cool (Lavia ha 80 anni), stivaletto texano, giacca di pelle e custodia con chitarra.

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