Giovedì 25 Aprile 2024

IL RINASCIMENTO DEI VINI ROSATI BRINDISI SUPER

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di Lorenzo Frassoldati

Il Rinascimento dei vini rosati ( o vini rosa) in Italia la spiega Luciano Pignataro, enogastronomo e wine blogger tra i più seguiti in Italia, pioniere della riscoperta del food&wine del nostro Sud: "La voglia di vini rosati nasce dalla voglia di semplicità che si sta cercando a tavola. Non a caso il rosato piace anche a chi non è un grande conoscitore , è il vino che mette tutti d’accordo a cominciare dall’Italia, perché di rosati se ne trovano di buonissimi ormai in tutte le regioni , anche se la Puglia, il Cerasuolo d’Abruzzo e il lago di Garda col Chiaretto restano i tre capisaldi". Una categoria di vini, una volta snobbati, oggi in grande crescita proprio per la versatilità degli accostamenti, dal pesce alle carni bianche, ai primi. Vini che piacciono ai giovani, perfetti anche per aperitivo. I consumi sono in crescita da 15 anni e si sono stabilizzati attorno ai 24 milioni di ettolitri, con l’Italia secondo esportatore dopo la Francia (primi mercati Usa, Gran Bretagna e Germania). I francesi sono i primi consumatori al mondo (15 litri annopro capite), l’Italia è molto indietro (2,1 litri) quindi con largo margine di crescita (dati Osservatorio mondiale rosé). In Italia il mondo del vino in rosa si è aggregato attorno ad un progetto di valorizzazione, il Consorzio Rosautoctono, che comprende i principali territori: Bardolino, Valtènesi, Abruzzo, Salice Salentino, Castel del Monte, Cirò. Poi una grande spinta sta arrivando dal distretto veneto-friulano del Prosecco che con la nuova tipologia Rosé da ottobre 2020 ad aprile 2021 ha messo sul mercato oltre oltre 40 milioni di pezzi. E la crescita qualitativa del rosé italiano è confermata dalla prima guida online TOP 50 Italy Rosé curata da Adele Elisabetta Granieri e Chiara Giorleo. Il Cerasuolo d’Abruzzo DOC 2019 di Valentini e l’ "Annamaria Clementi" Franciacorta Rosé Riserva Extra Brut DOCG 2011 di Ca’ del Bosco sono il migliore vino rosato fermo e la migliore bollicina rosé d’Italia del 2021. Sul podio, per i fermi, dietro all’iconica etichetta firmata Valentini, si sono posizionati il "Syrah Rosa" Toscana Rosato IGT 2020 di Stefano Amerighi e il "Grayasusi" (Etichetta Argento) Calabria Rosato IGT 2020 dell’azienda Ceraudo. In evidenza tra i fermi all’8° posto " JeT Toscana Rosato" Igt 2020 di Castello di Montepò, la nuova sfida di Jacopo Biondi Santi. Tra le bollicine, alle spalle del capolavoro di Ca’ del Bosco, si sono piazzati il "Giulio Ferrari" Riserva del Fondatore Trento Doc Rosé Extra Brut 2008 di Ferrari e il "Farfalla" Noir Collection Rosé Spumante metodo classico Extra Brut della cantina Ballabio (Oltrepò pavese) . E nelle bollicine spuntano tre lambruschi di Sorbara: Cantina della Volta piazza due metodo classico, il Mattaglio Rosé e il Lambrusco di Sorbara Spumante Brut 2015. Mentre Zucchi vede premiato il suo Sorbara Dop ‘Rito’. C’è tutta l’Italia nella guida, con una differenza tra la provenienza dei vini fermi e quella delle bollicine. Nei fermi la maggior parte delle aziende ha sede nel Centro-Sud: Puglia, Sicilia, Calabria, Campania, Abruzzo. Nelle bollicine a dominare è il Nord con Lombardia (Franciacorta e Oltrepò pavese), Trentino ( Trentodoc), Piemonte ( in prevalenza Alta Langa), Veneto (con la novità del Prosecco Rosé). E due bottiglie su 3 di vini rosa, annota Luciano Pignataro, "vengono acquistate per l’estetica, per il packaging. I designer si stanno scatenando proprio sul rosato".

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