Giovedì 18 Aprile 2024

Il nostro heritage nasce a Firenze

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di Eva Desiderio

Un mare di grazie. I più forti e sinceri agli espositori che nonostante le tante difficoltà hanno deciso di partecipare, stavolta finalmente dal vivo, a MIDA l’86ª edizione della Mostra Internazionale dell’Artigianato, a Firenze in Fortezza da Basso in corso fino al 1° maggio, con le loro tante proposte di artigianato fatto a mano, quasi sempre pezzo unico, che si distingue e che si fa ricordare. "Grazie a tutti quelli che hanno creduto in MIDA – dice il presidente di Firenze Fiera Lorenzo Becattini – e che nonostante prima la pandemia, ora la guerra, le difficoltà per i rincari energetici e le preoccupazioni hanno deciso di partecipare, con il loro coraggio e la loro tenacia. E grazie alla Regione Toscana che ci è sempre vicina e che ha permesso di organizzare una mostra fotografica su queste ottantasei edizioni dell’Artigianato che certo rappresentano un record". E non manca il ringraziamento a Comune di Firenze, Camera di Commercio, Cna e Confartigianato, città metropolitana, Ente Cassa di Risparmio e a tutti gli operatori di Firenze Fiera che si sono impegnati a fondo per la riapertura dell’edizione 2022.

Dopo due anni di forzata chiusura, è tempo di darsi da fare e alla grande, di lavorare sulle energie nuove e inattese, sui cambiamenti nei gusti della clientela nazionale e internazionale che cercano sempre di più oggetti e situazioni personali e inimitabili. Direttore artistico della manifestazione è Jean Blanchaert, chiamato dall’ex presidente di Firenze Fiera Leonardo Bassilichi nel 2019 ma finora impossibilitato a ’costruire’ MIDA per la pandemia, e reduce dal successo aureo di Homo Faber a Venezia.

"L’artigiano non è la foca monaca, oggi è più vivo che mai! – afferma Blanchaert – Qui a Firenze siamo sulla buona strada, e con Venezia dobbiamo andare sulla stessa via dell’eccellenza. E’ importante che le due città siano alleate e io su questo punto ho il sostegno e l’approvazione di Alberto Cavalli, direttore generale di Homo Faber e di Fondazione Michelangelo. Mi ricordo sempre quando da bambino venivo a Firenze coi miei genitori – continua – al Parterre per la ’Fiera di Primavera’. E come me tanti italiani, toscani e fiorentini. Poi il trasferimento in Fortezza con la sua magnificenza architettonica. E come dimenticare l’impegno di Tamara Ermini, vicepresidente di Firenze Fiera con tutto lo staff. Serve partire presto e subito per riprogettare per il prossimo anno insieme".

Per il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani "questa è la mostra della ripartenza di un territorio da sempre caro agli artigiani e attento al loro lavoro che va tutelato. C’è voglia di essere presenti, di darsi da fare, di mostrare i bei manufatti. Noi come soci di Firenze Fiera ripartiamo da qui e la Fortezza sarà una cittadella del ben fatto e del fatto a mano e uno spaccato di Firenze. Qui l’artigianato parla sì di contemporaneo, ma anche di heritage. Vorremmo rivalutare come una sorta di presidio anche gli spazi del Parterre. E lodo l’invito che è stato fatto da MIDA agli artigiani dell’Ucraina con lo spazio loro dedicato. E anche questa solidarietà è un valore autentico della nostra Terra Toscana".

Per il Comune di Firenze e l’assessora Cecilia Del Re "questo è un evento che ogni anno si rinnova. Oggi significa, prima di tutto, ripartenza ed è bello che in Fortezza stavolta entrino anche i fiori come le orchidee al Padiglione delle Nazioni e questo per la prima volta. Si darà spazio anche ai temi della sostenibilità, del riuso e alla collaborazione con le giovani start up". Energico e realistico l’intervento, alla presentazione ufficiale, del presidente della Camera di Commercio di Firenze, Leonardo Bassilichi. "Bisogna rifondare la fiera e siamo sulla strada giusta – commenta – alzando il valore del lavoro artigiano. Ci vorrà del tempo e non dobbiamo pensare ad Homo Faber come a un antagonista. Dobbiamo dare spazio alla creatività e al talento. Gli artigiani ci stanno credendo per primi. Le aziende di questo tipo in Toscana sono 100mila. Ma non misuriamo questa fiera solo sui numeri degli espositori, ma su quello che fanno e sanno fare".

Proteggere l’artigianato è anche proteggere il sapere per le nuove generazione, aggiunge il presidente della Cna Giacomo Cioni, mentre per Alessandro Sorani, presidente di Confartigianato, "l’artigianato non è solo cultura, identità e tradizione di un territorio, ma è economia, vita e fatturato". Parole sagge, speranze in crescita, obiettivi ambiziosi fanno di questa edizione di MIDA uno spartiacque per il futuro. Intanto l’evento richiama espositori da Francia, Turchia, Tunisia, Marocco, Perù, Egitto, India, Iran, Madagascar, Pakistan, Nepal e Tibet, mentre in rappresentanza dell’Ucraina sarà presente per la prima volta ’Made in Ukraine’, una associazone no profit che fin dal 2013, organizza mostre e festival in tutta Europa per la valorizzazione dell’artigiano ucraino.

Ma ci saranno anche le orchidee fino a domani 25 aprile, simbolo vincente, con più di 5000 specie tutte da ammirare. Particolare attenzione al lavoro di OMA, Osservatorio dei Mestieri dell’Arte, diretto da Pilar Lebole. E poi esibizioni e splendori legati a grandi nomi dell’arte artigiana come Studio Ceramico Giusti, Karin Putsch, La Nuova Musiva, Bianco Bianchi, Sfceramica Sara Federici, Zouganista di Takafumi Mochizuki, Scarpelli Mosaici, Alberto Giampieri, Bottega d’Arte Maselli, Paola Staccioli, Renato Olivastri, Cecilia Falciai, Castorina, Fedeli Restauri, Traversari Mosaici, Luca Canavicchio, Simone Beneforti e Berti A&P. Meraviglia accessibile con biglietti ’pop’: intero a 7 euro, online a 6 euro, con interessanti convenzioni con realtà culturali importanti della città.

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