Il matrimonio non si addice alle star Jennifer e Ben, che delusione

di Concita Borrelli

Eh no! Hai voluto acquisire il suo cognome, Jennifer Affleck, deludendo milioni di adoranti per i quali sei e sempre sarai JLo. Tu, però, hai detto di amarlo e troppo. Vi eravate già amati, in verità. Nel frattempo tre matrimoni tu e due lui. E adesso lo hai voluto sposare, di corsa. Due cerimonie, una a Las Vegas, un’altra in Georgia. Un banchetto da mille e una favola. Che poi a noi, comuni

mortali, voi principi di Hollywood rimanete. Abbiamo esaurito anche la favola dei Windsor a meno che Meghan non faccia un’altra delle sue. Eh no, proprio voi non potete, in una mattina di ottobre, far crollare tutta questa zuccheratissima panna montata e farci scoprire che stato già litigando di brutto! Che non fate l’amore, come da accordi pre-matrimoniali, quattro volte a settimana, che Ben fuma e tu, Jennifer, giustamente non lo sopporti. E sempre tu ti rivolgi a lui urlandogli addosso con

il dito puntato. Quelle vulgaritè! Non potete farci lo stesso scherzetto di Brad ed Angelina. Dodici anni di convivenza, sei figli, un matrimonio dolcissimo al limite dello stucchevole. Beh, solo dopo due anni arrivò il divorzio. Il nostro cuore già

fragile non reggerebbe al vostro, perché qui, in Italia, l’ottavo re di Roma, tal Francesco Totti, si è

separato dalla sua Ilary ed è già uscito pubblicamente con la sua nuova fidanzata. Anzi ne approfittiamo per dir loro: "Non vi sposate, per carità. Nascondetevi quanto più possibile anche a voi stessi". Questo perché ad analizzare bene i rapporti sentimentali dei divini, divi e mezzi divi scopriamo che la loro forza è nel proibito. Nella distanza. Nella riservatezza. Nelle case separate. Nella sfrontatezza di negare la relazione. Quando invece tutto diventa di dominio pubblico, e poi si condivide la camera da letto, è un attimo per non accettare i sudori e le paturnie dell’altro. Voi pretendete, e qui è la favola, solo e sempre champagne ed ostriche. Pertanto uscite di sera.

Cenate in un privè a lume di candela. Il matrimonio lasciatelo a chi vive nella realtà. E sa, con più saggezza, lavare il bucato sporco tra le mura di casa.