
Vi si può entrare solo con prenotazione e visita guidata (per 45 minuti). Da poco riaperto, il più incredibile labirinto...
Vi si può entrare solo con prenotazione e visita guidata (per 45 minuti). Da poco riaperto, il più incredibile labirinto di Milano, sintesi perfetta del percorso artistico e creativo di chi lo ha realizzato tra il 1995 e il 2011, in via Solari 35, negli spazi ipogei dell’edificio ex Officine Meccaniche Riva - Calzoni, oggi headquarter della Maison FENDI: è il Labirinto di Arnaldo Pomodoro, itinerario costellato di opere in bronzo, rame e fiberglass.
Ispirato all’Epopea di Gilgamesh, il primo grande poema allegorico della Storia dell’Umanità (2000 a.C. circa), conduce il visitatore in un viaggio tra mito e memoria, alla scoperta delle radici dell’esperienza umana.
Filtra dall’alto delle finestre della Cisterna, nella Fondazione Prada di Largo Isarco, la luce sulla mostra monografica ’NADA’ (fino al 29 settembre), concepita dall’artista filosofo belga Thierry De Cordier appositamente per i tre ambienti di questa sede trasformata in una sorta di cattedrale dove fermarsi a meditare. Riuniti dieci dipinti di grandi dimensioni, realizzati tra il 1999 e il 2025, con l’immagine della Crocefissione (il Tutto verso cui procedere), nascosta, ma decifrabile, sotto il nero bitume (il Nulla della vita da cui liberarsi), interpretando la teoria del nulla e del tutto di San Giovanni della Croce. Nel Podium, spazio centrale della stessa Fondazione, fino al 14 luglio, è invece ospitata ’Typologien’, un’estesa indagine, che segue un ordine tipologico e non cronologico, su un secolo di fotografia in Germania, riunendo oltre 600 opere di 25 artiste e artisti essenziali del Novecento, a cura di Susanne Pfeffer, storica dell’arte e direttrice del Museum MMK Für Moderne Kunst di Francoforte.
Fino al 28 giugno, alla Galleria Consadori di via Brera 2 a Milano (da martedì a sabato, ore 10-13 e 15-19) ’Terremobili’ sono l’omaggio dell’ottantottenne Tullio Pericoli, nella sua peculiare trama grafica e cromatica, a un paesaggio sempre più fragile e in continua mutazione. Anche il paesaggio delle sue terre marchigiane. Una cinquantina di nuove tele, realizzate tra il 2023 e il 2024 (pubblicate nel volume ’Terremobili’ edito da Electa), che mostrano un mondo sgretolato, rovine di case, alberi riarsi, voragini che tutto inghiottono (con riferimenti inevitabili a Gaza e all’Ucraina).