Lunedì 14 Luglio 2025
REDAZIONE MAGAZINE

‘Il Gattopardo’ ha rischiato di non essere pubblicato

Oggi il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa è fra le tracce della Maturità, ma prima di poter essere letto ha vissuto una lunga epopea

Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Giuseppe Tomasi di Lampedusa

‘Il Gattopardo’ di Giuseppe Tomasi di Lampedusa nelle tracce della maturità: “L'opera di Tomasi di Lampedusa proposta per l'analisi del testo è, come prevedibile, ‘'Il Gattopardo’'. Si tratta del passaggio in cui si parla della visita di Angelica, fidanzata di Tancredi, alla famiglia dei principi di Salina”. Eppure il romanzo, prima di diventare una pietra miliare della letteratura italiana e internazionale, ha vissuto un iter verso la pubblicazione piuttosto travagliato.

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La prima pubblicazione porta la data del 1958, ma già nella primavera del 1956, quando il romanzo non era ancora concluso, il cugino di Lampedusa, Lucio Piccolo, ne inviò una parte

alla Mondadori per cercare di “spianare la strada”. La risposta, tuttavia, non fu quella sperata. Elio Vittorini, consulente della casa editrice, colse il potenziale dell'opera, definendola "pregevole e commercialmente valida", ma suggerì una revisione da parte dell'autore. I vertici editoriali, invece, scelsero di ignorare quel parere.

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L'anno seguente, Vittorini stesso respinse il testo anche per la collana di Einaudi "I Gettoni", ritenendolo inadatto a una linea più sperimentale. Così, ‘Il Gattopardo’ venne rifiutato due

volte da uno dei più importanti intellettuali italiani dell'epoca.

Elena Croce, figlia del filosofo Benedetto, cambiò però la storia di questo romanzo: ricevette da un amico una copia dattiloscritta de ‘Il Gattopardo’ e, colpita dalla qualità del testo, lo

segnalò a Giorgio Bassani, che nel frattempo stava curando per Feltrinelli una collana di narrativa. Bassani ne fu immediatamente conquistato. Dopo aver fatto leggere l'opera anche a Mario Soldati, si mise in viaggio per Palermo, dove poté esaminare l'originale manoscritto: un quaderno a righe fittamente scritto di pugno dall'autore, molto più ordinato e compiuto rispetto alla versione che aveva in mano. Purtroppo, Tomasi di Lampedusa era morto nel luglio del

1957, senza vedere stampato il proprio romanzo. Bassani si fece allora carico della pubblicazione, firmando anche la celebre prefazione che accompagnava le prime edizioni.

Il libro doveva uscire alla fine del 1958, ma un curioso incidente editoriale contribuì inaspettatamente alla sua fortuna: le bozze furono spedite per errore al critico letterario e futuro

senatore a vita Carlo Bo, invece che a Giuseppe Del Bo, collaboratore di Feltrinelli. Bo, impressionato dal testo, pubblicò su ‘La Stampa’ una recensione entusiasta dal titolo ‘La zampata del Gattopardo’, anticipando così l'accoglienza critica. Colta di sorpresa, la casa

editrice Feltrinelli accelerò la pubblicazione: "Il Gattopardo" arrivò in libreria con una terza ristampa già nel dicembre del 1958, appena un mese dopo l'uscita ufficiale. Nel 1959 vinse il Premio Strega, consacrando definitivamente l'autore postumo.