Il diritto di leggere: più libri per gli ipovedenti

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di Ettore Maria Colombo

Mattinata e conferenza speciale ieri in sala Nassisrya, in Senato. Tema: la sensibilizzazione culturale e la promozione alla lettura per ipovedenti, che costituiscono il 22% della nostra popolazione tra anziani e adolescenti, giovanissimi con forti disturbi di apprendimento. "Promuovere la lettura tra le persone ipovedenti e diffondere la sensibilità presso le case editrici" è la mission di chi ha organizzato la bella iniziativa. Da qui il progetto, in collaborazione con la Biblioteca Italiana Ipovedenti, per promuovere la lettura tra il 22% “escluso“ dalla possibilità di leggere e l’importanza di sensibilizzare gli editori.

E così, ieri, due importanti case editrici, La Nave di Teseo e Giraldi – presenti, con Stefano Eco, figlio di Umberto e socio della Nave di Teseo, e con Rossella Bianco, direttore di Giraldi – hanno presenziato all’iniziativa, organizzata grazie ai buoni uffici della senatrice Paola Boldrini, vicepresidente della commissione Sanità del Senato, promotrice dell’iniziativa cui hanno partecipato anche Paola Passarelli, direttore generale delle Biblioteche del Mibac; la senatrice Orietta Vanin (M5s), commissione Cultura della Camera; Giuseppe Marino, presidente delle Biblioteca italiana Ipovedenti; nonché Sandra Zampa (Pd), consulente esperta del ministero della Salute.

Tra i testi ritenuti “adeguati“ alla lettura per persone ipovedenti e che sono stati scelti dalla Biblioteca dei non vedenti vi sono Disadorna, del ministro ai Beni Culturali, Dario Franceschini (Nave di Teseo) e, appunto, Giramondo (Giraldi), di Gianluigi Schiavon, autore prolifico e “colonna“ di Qn e del Resto del Carlino, che ha detto: "Si sono commossi e mi hanno commosso: leggere è un diritto, leggere è libertà". L’ipovisione indica riduzione significativa della funzione visiva centrale e periferica, irreversibile, non recuperabile con occhiali, lenti a contatto, interventi chirurgici. Purtroppo, i dati dicono che, in Italia, sono un milione 700 mila gli ipovedenti, tra cui 300 mila ragazzi, in età scolare, con discalculia e dislessia, che non sono problemi cognitivi, con cui sono spesso confusi: chi ne è affetto mette in atto un movimento oculare che rende difficile la lettura.

Una vera piaga sociale. La senatrice Boldrini (Pd) ha spiegato che "gli ipovedenti sono esclusi dal diritto all’informazione e dal piacere della lettura, ma la cultura e l’istruzione dovrebbero essere inclusivi. La biblioteca Italiana Ipovedenti sta facendo una opera importantissima. Io e la collega Orietta Vanin presenteremo, in Finanziaria, un emendamento che renda strutturali i finanziamenti che oggi sono triennali".

 

 

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