Giovedì 18 Aprile 2024

Il buono e il cattivo: una (cine)sfida a fumetti

In arrivo nelle sale il nuovo kolossal Usa di Spider-Man e l’italianissimo Diabolik. Dal 1962 a oggi, due eroi e due anime a confronto

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di Andrea Bonzi

Silenzioso come un’ombra, maestro dei travestimenti e ladro con licenza di uccidere, l’uno. Chiacchierone, dotato di superpoteri e sempre pronto a salvataggi dell’ultimo minuto, l’altro. A Natale, Diabolik e Spider-Man si sfidano al botteghino: a meno di 24 ore di distanza, arrivano al cinema due dei film più attesi dell’anno. L’esito – se parliamo di incassi – pare segnato: per Spider-Man: No Way Home (nelle sale dal 15 dicembre) i posti per le prime proiezioni sono sold out mentre il protagonista, il venticinquenne Tom Holland, è al centro delle cronache di queste ore: atteso oggi in tarda serata a Cinecittà sotto forma di ologramma alla conferenza stampa di presentazione della pellicola, ieri ha annunciato che intende abbandonare il ruolo del supereroe e il cinema e tornare a fare il ballerino in teatro, poiché preda di "una crisi di mezz’età in anticipo"; sarebbe clamoroso, perché era già scontata la sua presenza nella prossima trilogia dell’Uomo Ragno: lecito sospettare che Holland stia tessendo la sua tela per chiudere con Sony e Marvel un contratto più vantaggioso dell’attuale. E gli incassi di Diabolik? Su questo film, rinviato per un anno a causa della pandemia e nelle sale dal 16, il cinema italiano punta tantissimo: sono già in lavorazione due sequel.

Il confronto tra i due eroi passati dalla carta alla celluloide, del resto, riserva molte sorprese. Innanzitutto, le cose in comune: età e longevità. Entrambi sono nati nel 1962, a distanza di pochi mesi, e sono ancora in edicola. Diabolik esordì a novembre di quell’anno con l’albo Il Re del Terrore, pubblicato da Astorina. I testi erano di Angela Giussani, che insieme alla sorella Luciana scriverà la serie per decenni; i disegni di Zarcone, detto “il tedesco”, di cui si sono curiosamente perse le tracce. Un mistero… alla Diabolik, appunto.

Il film dei Manetti Bros punta a ricreare le atmosfere del celebre fumetto nero degli anni Sessanta e Settanta (Kriminal, Satanik e altri). Già dai primi numeri il personaggio – interpretato sullo schermo da Luca Marinelli – assume caratteristiche precise. Intelligentissimo e capace di incredibili travestimenti, Diabolik è enigmatico e spietato e non esita a uccidere per raggiungere i suoi scopi. "Nessuno che si prende gioco di me rimane vivo", minaccia nel trailer la voce di Marinelli, mentre un pugnale – sua arma preferita – vola verso il bersaglio. A dargli la caccia, pipa in bocca, è l’ispettore Ginko (Valerio Mastandrea). Lo affianca Eva Kant, un’abbagliante Miriam Leone. Il massimo riserbo è stato tenuto sulla trama che, promettono gli autori, soddisferà i fan. Obiettivo mancato, al contrario, dalla prima trasposizione cinematografica realizzata da Mario Bava nel 1968. Troppe le libertà prese dal grande regista, che consegnò alla storia un film pop e psichedelico ma oggi irrimediabilmente datato.

Anche Spider-Man – creato da Stan Lee e Steve Ditko per la Marvel – l’anno prossimo festeggerà i 60 anni. Il nostro Peter Parker non potrebbe essere più diverso dal ladro in tuta all black: un nerd sensibile e imbranato che, morso da un ragno geneticamente alterato, assume forza e agilità superiori. In No Way Home, il disperato tentativo di Peter di far sì che la gente dimentichi la sua identità (rivelata in mondovisione da Mysterio in Far From Home) innescherà un cataclisma dimensionale per fermare il quale un solo eroe non è sufficiente. Avremo ben tre Spider-Man: a Tom Holland si affiancheranno Andrew Garfield e Tobey Maguire, incarnazioni delle passate pellicole. E si porteranno dietro tutti i nemici: Goblin-Willem Dafoe, Dr.Octopus-Alfred Molina, Electro-Jamie Foxx, Lizard e l’Uomo Sabbia. Ospite speciale: il Dottor Strange. Una “battaglia reale” che difficilmente deluderà gli appassionati.

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