IgNobel 2019, vince la pizza che fa bene solo se fatta in Italia

Premio per la Medicina all'italo-olandese Silvano Gallus. La ricerca scientifica più bizzarra di quest’anno: la pizza potrebbe proteggere da malattie e morte, ma solo se “made in Italy”

Una pizza (foto Ansa)

Una pizza (foto Ansa)

Roma, 13 settembre 2019 – Silvano Gallus è il vincitore di IgNobel 2019, la parodia dei premi Nobel che ogni anno assegna un riconoscimento alle ricerche scientifiche più improbabili del mondo. Il merito del vincitore italo-olandese è una bizzarra serie di studi sui benefici della pizza, ma solo se “made and eaten in Italy”. In particolare, Silvano Gallus sarebbe riuscito a dimostrare che la pizza può proteggere da malattie e da morte, ma – ricordiamolo – solo se fatta e mangiata in Italia. Una prima ricerca, condotta da Gallus e dal suo team, era stata pubblicata nel 2006 sullo European Journal of Cancer Prevention col titolo “Consumo di pizza e rischio di cancro al seno, alle ovaie e alla prostata”. Un altro studio chiamato “La pizza protegge dal cancro?” era uscito nel 2013 sull’International Journal of Cancer. Tutto ciò è valso al ricercatore italo-olandese dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri Irccs di Milano il tanto ambito premio, conferitogli ieri durante la cerimonia di premiazione svoltasi come da tradizione al Sanders Theatre dell’università americana di Harvard. Il premio IgNobel, ormai diventato popolarissimo per le improponibili ricerche scientifiche, non prevede, a differenza dei Nobel, alcun compenso in denaro. Tuttavia, ha uno scopo ben preciso e dichiarato: quello di attrarre l’interesse del pubblico nella scienza. Qualora pizza e malattie non fossero di vostro interesse, ecco qualche esempio di vincitore di edizioni passate: nel 2001 venne premiata la ricerca sui buchi neri, i quali – venne dimostrato – hanno tutti i requisiti tecnici necessari per poter essere la sede dell’inferno. O ancora, nel 2002 alcuni ricercatori scoprirono e dimostrarono che la presenza di esseri umani tende a eccitare sessualmente gli struzzi.