Idrogeno dall'acqua, c’è un nuovo modo per produrlo in modo pulito

Nanoparticelle di alluminio e gallio per estrarre in modo efficiente l'idrogeno dall'acqua a temperatura ambiente, senza bisogno di ricorrere ai combustibili fossili

Idrogeno dall'acqua per una transizione green

Idrogeno dall'acqua per una transizione green

L'idrogeno promette da tempo di essere uno dei vettori energetici chiave per la transizione ecologica. Tuttavia, fino a oggi il suo impiego è stato frenato dalla difficoltà di produrlo in modo pratico, economico e davvero pulito, senza dover far ricorso ai combustibili fossili come substrato di partenza. Uno studio pubblicato sulla rivista Applied Nano Materials propone ora una strategia alternativa, che prevede l'utilizzo di nanoparticelle di alluminio, ricavabili da materiali di riciclo, per eliminare l'ossigeno dalle molecole d'acqua, liberando così idrogeno gassoso. Il processo, scrivono gli autori, è efficiente, relativamente semplice e funziona a temperatura ambiente. La chiave del successo è un composto gallio-alluminio che favorisce una reazione continua con l'acqua nota da decenni, ma che il team della University of California, Santa Cruz (UCSC) è riuscito a ottimizzare e potenziare. La lega ricca di gallio ha il doppio compito di innescare la reazione chimico-fisica all'interno del liquido e al tempo stesso di generare le nanoparticelle di alluminio che consentono a loro volta un processo molto più rapido. Con l'ulteriore vantaggio di poter ricavare idrogeno da qualsiasi tipo di acqua, che si tratti di acque reflue e dell'acqua dell'oceano. Nel documento viene specificato che il composto si può conservare per almeno tre mesi nel cicloesanolo, allo scopo di proteggerlo dall'umidità che ne degraderebbe l'efficacia. Quanto alla reperibilità degli elementi necessari per la miscela, i ricercatori sottolineano che l'alluminio è facilmente ottenibile da materiali post-consumo, come barattoli e lattine. Il gallio è invece meno abbondante e più costoso, ma può essere recuperato al termine del processo e riutilizzato più volte senza che questo abbia ripercussioni negative sulla resa. Allo stato attuale, rimane comunque molta strada per passare dai primi incoraggianti risultati in laboratorio a una tecnica applicabile su scala industriale. Tuttavia, l'equipe della UCSC confida nelle grandi potenzialità della scoperta riuscire realmente a produrre grandi quantità di idrogeno nel prossimo futuro.