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FRANCESCO GHIDETTI
Magazine

I tormenti di un antinazista Un affresco del ’900 europeo

I tormenti di un antinazista  Un affresco del ’900 europeo
I tormenti di un antinazista Un affresco del ’900 europeo

di Francesco Ghidetti

Un libro che non è solo un romanzo. Un libro che non è solo un saggio. Un libro che non ha un genere letterario preciso. Insomma, un libro che è tutto. Stiamo parlando dell’ultima fatica di Roberto Giardina, palermitano di nascita, cittadino del mondo. I nostri lettori lo conoscono bene, è il corrispondente da Berlino per il nostro giornale sin da quel momento supremo di frattura della Storia, la caduta del Muro. E in queste pagine ci racconta, con miscuglio narrativo senza sbavature, la storia di Friedrich Minoux, nato nel 1877, morto nel 1945.

Per paradosso, la trama – poi vi diremo perché – è secondaria. Ve la raccontiamo perciò in sintesi. Orfano fin dall’adolescenza (aveva solo quindici anni),figlio di un sarto, cresce, mostra un talento innato per gli affari, diventa ricchissimo mentre la Germania sprofonda (siamo ai tempi della catastrofica inflazione ai tempi della Repubblica di Weimer), la fame si fa sentire e il mostro Adolf Hitler bussa alle porte della Storia. Bussa violentemente e chiede l’aiuto di Minoux. Ma lui non cede, è, a modo suo, antinazista (anche se del prossimo non gli è mai importato granché) e ne paga le conseguenze come vedrà, leggendo queste pagine, il lettore. Una frase, secca, lo descrive bene: “Non credeva in nulla”. Nemmeno nel denaro, forse.

Ma ciò che preme sottolineare di questo libro è l’afflato europeo. Giardina, con la scusa del romanzo biografico, affresca una storia d’Europa, dove le paure e le speranze della gente si mischiano agli intrighi e alle manovre delle grandi potenze, dove la Nazioni (Italia compresa) sono le vere protagoniste. Un libro che è un manuale che indaga, impietoso, sugli errori fatali del nostro Vecchio Continente. Il quale, ora c’è ed è, pur con tutte le cautele e gli scongiuri del caso, coeso e in salute.

Molto importante e istruttivo è anche il contesto. Meglio: la descrizione del contesto (si veda a pagina 102 la pennellata degli intrighi romani e vaticani). Insomma, pagine da leggere per appassionarsi alla vita ambigua di Minoux (con un finale inaspettato) “nella villa dell’Olocausto” e per fare un bel ripasso di storia della prima parte del “secolo breve” e per rafforzare il proprio amore per la vecchia e nuova Europa.

Perché, per dirla con Jung, "dove l’amore impera, non c’è desiderio di potere, e dove il potere predomina, manca l’amore. L’uno è l’ombra dell’altro".