A chi la ricorda, o l’ha rivista, bambina di tre anni, coi codini, intonare il suo Valzer del moscerino allo Zecchino D’Oro (anno domini 1968), i conti non tornano. Perché in un inizio 2022 contrassegnato da un ritorno in scena in grande stile (è stata il Cavalluccio Marino nel Cantante Mascherato condotto da Milly Carlucci su Rai Uno, ora è inviata per Enrico Papi nel suo Big Show, e ha anche debuttato nella letteratura per l’infanzia con ’Il giardino delle fiabe’ edito da Salani), Cristina D’Avena inserisce anche i festeggiamenti per un traguardo importante, il quarantennale di carriera. Nel computo non è stata un po’ bassa? "Considero il mio debutto ’Bambino Pinocchio’ del 1982 e quindi sono quaranta tondi che celebro con sei uscite mensili di picture disc a tiratura limitata che sono vere e proprie chicche per collezionisti. Ci troveranno l’audio originale delle più famose sigle dei cartoni animati e foto inedite che ho ritrovato nel mio archivio privatissimo, mai usate prima d’ora ma che mi hanno scatenato una marea di ricordi, facendomi riandare indietro a quei set, alle pose con determinati abiti e pettinature. Nel lato A della prima uscita c’è ’Occhi di gatto’ e nel lato B la versione strumentale". Fedele a se stessa e coerente con uno stile e un repertorio che non ha mai tradito, avverte qualche pregiudizio nei suoi confronti da parte dello showbiz? "Mi auguro di no, ma penso di sì. Diranno: “Canta sempre i Puffi ed è ancora qua?“. Ma io amo quello che faccio e ne sono orgogliosissima. E durante i live mi rendo conto che anche il pubblico gradisce, sia che riproponga la mia musica in versione rock con i Gem Boy che da solista". Senza peraltro precludersi altre esperienze.... "Sono cantante, ma anche conduttrice e mi piace mettermi in gioco in tanti ruoli come quello ...
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