Martedì 16 Aprile 2024

I ragazzi dell’horror, arrivano i New Mutants

Dai fumetti al cinema: a settembre nuovo film Marvel con gli adolescenti protagonisti di storie soprannaturali. Sulle orme di Stephen King.

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di Andrea Bonzi

L’adolescenza è una brutta bestia. Turbamenti emotivi, paura delle responsabilità e cambiamenti fisici: una fase di transizione fondamentale per capire chi diventeremo. Se poi ci si mette anche la scoperta di incontrollabili superpoteri, allora sì che la situazione si fa complicata. È uno dei temi di The New Mutants, 13° film Marvel che approda al cinema il prossimo 2 settembre. Cinque ragazzi si trovano rinchiusi in un tetro ospedale. Ognuno di loro ha un’abilità speciale, che si è manifestata in modo incontrollabile e devastante.

C’è chi, come il brasiliano Sunspot, ha scoperto di essere una batteria solare vivente bruciando per errore la propria ragazza. O chi, come l’irlandese Wolfsbane, è stata cacciata dalla sua gente perché si trasforma in una specie di lupo mannaro. E ancora l’esplosivo Cannonball, Mirage, capace di giocare con la mente altrui, e l’inquietante Magik, ’strega’ russa con poteri di teletrasporto. Su tutti, incombe una minaccia soprannaturale: il Demone Orso, capace di materializzare gli incubi peggiori di questi ragazzi.

Un mix esplosivo di caratteri e poteri in salsa horror (niente costumi sgargianti, stavolta), per questa squadra di reclute degli X-Men creata nei fumetti dal demiurgo dei mutanti moderni, Chris Claremont (era il 1982), e che approda sul grande schermo – dopo una lunga serie di traversie produttive dovute all’acquisto di 20th Century Fox da parte della Disney – per la regia di Josh Boone, puntando su alcuni volti resi celebri dalle serie tv: Maise Williams (Arya Stark del Trono di Spade) e Charlie Heaton (Stranger Things) su tutti.

Paura, ribellione, cambiamento: si torna sempre lì, all’adolescenza. Fase prediletta per chi scrivedisegnadirige storie con un tocco soprannaturale. Uno dei topoi ricorrenti di Stan Lee, creatore, tra l’altro, di Spider-Man (avete presente le difficoltà del secchione Peter Parker?) e X-Men.

La formula è vincente: il pubblico, in gran parte di giovanissimi, si identifica più facilmente ed empatizza con protagonisti coetanei; l’adolescenza, oltre che portatrice di cambiamenti, è una fase di conflitto con l’autorità e dunque è ideale per contrapporre ai protagonisti convenzioni e ipocrisie della società degli adulti.

Non solo supereroi. Da uno dei più grandi scrittori contemporanei, Stephen King, viene tratto Carrie – Lo sguardo di Satana (1976), capolavoro horror di Brian De Palma, dove una giovanissima Sissy Spacek è stretta tra l’oppressiva madre fanatica cristiana e le compagne di scuola che la bullizzano.

La sfortunata ragazza svilupperà poteri psicocinetici e li userà per vendicarsi, in un drammatico finale entrato nella storia del cinema.

Dal grande al piccolo schermo. Buffy,l’Ammazzavampiri (1997 - 2003), è un raro esempio di longevo serial nato da un film (un flop, tra l’altro), in cui un’atletica Sarah Michelle Gellar scopre di essere la prescelta della sua generazione per combattere vampiri e demoni.

Tanta azione, dunque, ma anche un modo per il creatore Josh Whedon di trattare temi come la morte, l’abbandono e i cambiamenti dell’adolescenza.

Epigono recentissimo, seppur non all’altezza, è Warrior Nun (Netflix, 2020): Ava viene resuscitata da un gruppo di suore guerriere (detta così, sì, fa un po’ ridere) per impedire la venuta dell’inferno sulla Terra, ma deve guardarsi anche dalle gerarchie ecclesiastiche che mal sopportano il potere affidato alle donne. Hanno poi qualcosa di Carrie, in fondo, Undici, ragazzina con poteri mentali fuggita da un laboratorio, che diventa il motore di Stranger Things (Netflix, dal 2016), serie campione di visualizzazioni; e Sydney Novak, protagonista di I’m not okay with this (2020), altra serie del colosso dello streaming che omaggia direttamente in una scena il classico di De Palma.

Umorismo britannico e critica sociale sono infine gli elementi di Misfits (2009-2013), serial che si focalizza su un gruppo di giovani condannati ai servizi sociali per piccoli reati (da qui le tute arancioni che li caratterizzano).

Una tempesta conferisce a questi ‘cattivi ragazzi’ londinesi poteri che amplificano i loro punti di forza o ‘talloni d’Achille’: lo sfigato preso in mezzo da tutti può diventare invisibile, la più bella della classe scatena l’eccitazione sessuale delle persone, solo sfiorandole. Più che supereroi, emarginati con superpoteri: impossibile non amarli.

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