Martedì 16 Aprile 2024

I divi riscoprono l’Italia, la vacanza è cafonal

Kardashian in pizzo ai Musei Vaticani e J-Lo in pose hot a Capri. Il Belpaese è sempre stato amato dai vip: ma che fine ha fatto l’eleganza?

Kim Kardashian, 40 anni, ai Musei Vaticani

Kim Kardashian, 40 anni, ai Musei Vaticani

Là dove imperava lo chic, oggi si mettono in mostra su yacht miliardari, perizomi e muscoli tatuati. Nel regno fatato che fu il buen retiro degli imperatori Augusto e Tiberio, impazza il cafonal da due lire dei figli di David Beckham, Cruz, 16 anni, e Harper, 10 anni, che, esibendosi in evoluzioni su una moto d’acqua, hanno sventato una multa salatissima grazie all’intervento del padre interrogato per 45 minuti dalla Guardia di Finanza.

Capri, Ischia, Amalfi, la Costiera sono come una sirena dal richiamo irresistibile. Quest’anno più che mai tra i ricchi e famosi. Ma il loro appeal dura l’istante di uno scatto da galleria online. Niente a che vedere con lo charme e la grazia delle prime vere dive che calcarono il suolo caprese.

Fu Brigitte Bardot con le sue ballerine e la maglia a righe bianche e nere a creare per prima scompiglio quando approdò sull’isola per girare Il disprezzo. Poi arrivarono Maria Callas, Grace Kelly e Sophia Loren. Ma chi contribuì a forgiare lo stile Capri fu la first lady Jacqueline Kennedy Onassis. Jackie adorava fare visita alle botteghe artigiane e alle sartorie locali. Fu la stilista Adriana Di Fiore Settanni a realizzare per lei i celebri pantaloni bianchi a sigaretta. Jackie li indossava con una t-shirt, un foulard in testa e grandi occhiali da sole. Quando non passeggiava a piedi scalzi (come amava fare anche la Bardot), sceglieva i sandali capresi, semplicissimi eppure iconici. Le foto di quegli anni ci restituiscono Jackie in lino a passeggio con i figli John John e Caroline, insieme allo stilista Valentino o con l’amico Gianni Agnelli. Immagini di un’eleganza passata, così naturalmente chic da far sembrare i vip di oggi delle misere comparse.

È vero, quella del 2021 sarà probabilmente ricordata come l’estate a più alto tasso di celebrità degli ultimi anni. A parte gli stanziali, come l’attrice britannica Helen Mirren, stabile nella sua masseria in Salento, o Sting che ha eletto la Toscana e la sua tenuta Il Palagio a luogo di studio, meditazione e produzione di vino e olio, brulicante di ricchi e famosi sotto il sole del Belpaese.

Ad aprire le danze, la rinnovata coppia Ben Affleck Jennifer Lopez che, a 10 anni dall’addio, ha deciso di riprovarci con una crociera vista Capri, passeggiate romantiche e bacio a favore di teleobiettivo. Il tutto condito da un look doc: abito in lino bianco, cappello di paglia, i classici sandali di cuoio. Occasione d’oro per J-Lo per festeggiare i suoi primi 52 anni riproducendo, a favor di telecamera, le foto hot del suo successo, Jenny from the Block con la mano di Affleck ben posizionata sul di lei celebre fondoschiena. Come dire, il paragone con i divi d’antan appare quantomeno impietoso.

E se Angelina Jolie ha scelto Venezia per regalare un po’ di bellezza ai suoi figli, mentre il premio Oscar Anthony Hopkins ha gridato ai quattro venti: "Sono italiano!!!" immerso in una piscina in pieno Chiantishire, l’isola degli Imperatori è stata il palcoscenico privilegiato in una serata di beneficenza per le star Heidi Klum, Katy Perry e Orlando Bloom, Nicky Hilton, John Legend, Emily Ratajkowski, Nicky Hilton Rothschild, Tina Kunakey e Dylan Penn.

Non è stata da meno la bellezza armena di Kim Kardashian che si è fatta fotografare in ogni angolo di Roma, osando un pizzo bianco trasparente per visitare i Musei Vaticani e beccandosi gli sfottò dei followers per aver ribattezzato Trinità dei Monti "the spanish steps" ("la gradinata spagnola"). Anche Gwyneth Paltrow e il marito Brad hanno scelto l’Italia postando succulenti piatti fiorentini e la classica foto sullo sfondo del Ponte Vecchio.

Questa overdose di vip non è una novità. Già nei primi anni dell’800 Capri e Ischia erano diventate meta ambita per tedeschi, francesi e inglesi come Alexandre Dumas e Oscar Wilde. Poi fu la volta di Lenin, Trotzky, Rilke, ma anche di Ginger Rogers e Alberto Sordi in un melting pot straordinariamente variegato. Erano i tempi in cui Jean Paul Sartre e Graham Greene passavano quasi inosservati di fronte agli eccessi dandy di Dado Rispoli e i ricchi e famosi sciamavano indisturbati tra vicoli e calette. Tempi ingenui forse, sicuramente più intensi e romantici di quelli di oggi.

 

 

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