I costumi non binari "Stop al disagio"

di Maurizio Costanzo

Estate, tempo di vacanze e di mare, di famiglie felici in spiaggia e di figli che giocano spensierati. Per chi però ha un corpo in transizione, il momento tanto atteso delle vacanze può diventare un vero incubo. Così era per Ruby, che non riconoscendosi più nel corpo maschile in cui era nata, a 9 anni ha iniziato un percorso di transizione di genere. Sognava, come tutte le bambine della sua età, di divertirsi insieme alle amiche: ma come farlo senza sentirsi a disagio? Senza nascondere le forme delle parte intime che il costume trapelava e senza la paura di attirare un’attenzione indesiderata?

Come ogni papà, che farebbe di tutto pur di vedere tornare il sorriso sul volto della propria figlia, dopo averla vista troppe volte triste, sola e amareggiata, il canadese Jamie Alexander ha pensato a una soluzione. E così, dopo essere andato in giro per negozi, senza trovare nulla di simile in commercio, si è rimboccato le maniche progettando una linea speciale di costumi da bagno appositamente pensata per bambini e adolescenti transgender come la sua Ruby, che ora ha 13 anni e lo aiuta nel realizzarli. In particolare lo slip è stato pensato per non comprimere le forme, senza però mostrare rigonfiamenti. È nato così il brand di bikini e costumi Rubies, appositamente pensato per bimbi e adolescenti trans e non binari.

E c’è di più: per chi non ha soldi per potersi permettere le loro creazioni, hanno anche realizzato delle magliette solidali, i cui fondi serviranno a donare gratuitamente i costumi a chi ne ha bisogno e non saprebbe come acquistarli. "Non è affatto giusto – ha spiegato il papà di Ruby, Jamie Alexander – che le ragazze transgender, per il timore di essere giudicate, smettano di fare attività fisica o di andare in spiaggia. Tutti i bambini devono essere attivi e sani". Come sottolinea l’assistente sociale transgender Mere Abrams: "Se il costume da bagno non si adatta bene in ogni sua parte al corpo, per qualcuno può risultare non solo scomodo ma anche un’esperienza angosciante".

Un particolare cuscinetto leggermente imbottito si è rivelato un modo semplice ed efficace per farla sentire in sintonia con il proprio fisico, più sicura di sè, nascondendo le parti intime. Grazie alla piccola grande rivoluzione di papà Alexander, grazie ai bikini che ha creato, ai costumi interi ma anche grazie all’intimo modellante che ha ideato, le persone transgender possono avere col proprio corpo un rapporto sereno anche nelle circostanze in cui si è più esposti agli sguardi altrui. I genitori di Ruby hanno riflettuto a lungo su quanto potesse essere impattante per la figlia, sia psicologicamente che socialmente, indossare costumi in pubblico, in situazioni che non consentono di sentirsi pienamente self-confident.

Un abbigliamento consono è in grado di tutelarle e farle sentire se stesse, soprattutto nel momento delicato dell’adolescenza, in cui l’accettazione del proprio corpo deve ancora maturare pienamente. È per questo che sono nati questi costumi che consentono loro di non escludersi, di non sentirsi emarginatə da molte situazioni di socialità, come una semplice festa in piscina. Riuscire a fare qualcosa che dalla maggior parte di noi viene data per scontata, come ad esempio prendere il sole o nuotare senza essere guardati e giudicati, può dare a questi bambini tanta serenità, aiutandoli a essere felici anche d’estate.

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