Mercoledì 24 Aprile 2024

I cinekolossal firmati Bonelli Lucca Comics battezza la nuova era

Dalle strisce ai film e serie tv, lo storico editore lancia un “Cinematic Universe“. Al via con le emozioni di “Dampyr“

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di Roberto

Davide Papini

"Per noi è come il giorno uno, l’inizio di una nuova era che trasporta i nostri personaggi di carta nel mondo multimediale". Michele Masiero, direttore editoriale della Sergio Bonelli Editore è visibilmente emozionato quando presenta il lungometraggio in live action tratto dalla serie a fumetti Dampyr che sarà presentato stasera in anteprima mondiale a Lucca Comics & Games (Cinema Astra alle 20), il grande festival – da oggi al 1°novembre – che vede le nostre testate media partner. Il film è una co-produzione Eagle Pictures, Sergio Bonelli Editore e Brandon Box. All’estero sarà distribuito da Sony: una riprova su come questo lavoro costato 15 milioni di euro punti al mercato internazionale.

Si tratta dell’esordio della nuova divisione della casa editrice, la Sergio Bonelli Entertaimment che proietta verso nuovi orizzonti (cinema, serie tv e piattaforme) i personaggi più amati dal pubblico dei comics. "Faremo questo percorso a modo nostro, senza scimmiottare quello che fanno oltre oceano: i nostri protagonisti hanno caratteristiche molto particolari, non sono super eroi" (ogni riferimento a Marvel e Dc Cinematic Universe è puramente casuale). L’avvio, in attesa della presentazione della serie tv animata tratta da Dragonero (a Lucca Comics domani), sembra promettente con un film, quello su Dampyr appunto, molto coinvolgente e con un ritmo incalzante. Emozioni, azione, commozione e spettacolo si fondono in una miscela felice. Un film abbastanza fedele al fumetto originale, ma che appare capace di conquistare nuove fette di pubblico rispetto agli appassionati della serie in edicola, giunta a quota 300 numeri.

La storia è ispirata ai primi due albi della serie creata da Mauro Boselli e Maurizio Colombo che racconta la storia di Harlan Draka (Wade Briggs), truffatore che durante la guerra nei Balcani finge di essere un “dampyr“, un ibrido nato da un vampiro e una donna. L’uomo si guadagna da vivere liberando i villaggi da spiriti malvagi inesistenti, che lui riuscirebbe a uccidere grazie alla sue sovrannaturali abilità. Ma a un certo punto, dei soldati attaccati da veri e spaventosi vampiri lo contattano e Harlan non solo scoprirà che le leggendarie creature esistono davvero, ma soprattutto che lui è realmente un dampyr, l’unico in grado di poter uccidere qualsiasi vampiro, perfino nel suo grado più alto, quello di Maestro della notte come è appunto Gorka (David Morrissey). "Ho provato tante emozioni nel fare questo film. Conoscevo il fumetto Dampyr e mi sono emozionato nel doverlo rappresentare con un team tutto italiano", dice Riccardo Chemello regista esordiente ed ex atleta di parkour che dopo un incidente non ha potuto più praticare e si è ritrovato con la videocamera in giro per il mondo a fare videoclip. Harlan dovrà imparare a gestire i suoi poteri e scoprire le sue origini. Ad accompagnarlo una vampira “pentita“ e un soldato in cerca di vendetta.

Il messaggio forte che esce dal film è che anche quando il male sembra padrone della scena è sempre possibile scegliere il bene. Magari è finzione, in fondo sono attori, ma nella presentazione alla stampa di Dampyr si respira un clima di grande entusiasmo nel cast. Wade Briggs interpreta il protagonista: "Per me è il classico antieroe molto complesso e oscuro, ma anche molto umano".

Tornando alla Bonelli Entertainment, il cammino è appena iniziato. Oltre a Dampyr e Dragonero (coprodotto con la Rai) ci sono altre produzioni in cantiere, sempre con il concetto della casa editrice di essere dentro la produzione e non limitarsi a cedere i diritti dei personaggi. "Abbiamo avuto esperienze negative in passato proprio perché non eravamo dentro la produzione", dice Masiero. "Stiamo lavorando a una serie in live action su Dylan Dog – aggiunge – e stiamo vedendo la possibilità di realizzare progetti anche con altri personaggi come Martin Mystère, Mister No". Quando, però, cita anche un mostro sacro come Tex Willer ("ci faremo un ragionamento") a qualche “texiano“ in sala corre un brivido lungo la schiena.

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