I cani randagi capiscono i gesti degli umani

Una ricerca condotta in India suggerisce che la capacità di comprendere la nostra gestualità è ormai innata, nella specie canina

Un cane randagio

Un cane randagio

Nel corso della millenaria coabitazione con gli esseri umani i cani hanno acquisito l'abilità di interagire con noi e di interpretare i nostri gesti e le nostre emozioni allo scopo di rispondere in modo positivo alle sollecitazioni che diamo loro. Uno studio recentemente pubblicato su Frontiers in Psychology ha evidenziato che queste capacità riguardano anche i cani randagi, cioè quelli che nella loro vita non hanno mai coabitato con gli umani. Sono dunque caratteristiche ormai innate nella specie canina.

I cani randagi capiscono i gesti degli umani

L'indagine è stata condotta su alcuni esemplari incontrati in numerose città indiane. Il fatto che la ricerca sia stata realizzata in India non è casuale: si tratta infatti della nazione che vanta il 10% dei cani randagi di tutto il pianeta, circa 30 milioni su un totale di 300. Una popolazione numerosissima che talvolta entra in conflitto con gli umani e che è portatrice di rabbia, dunque rappresenta un potenziale pericolo per la salute pubblica. Gli esperimenti, coordinati dall'esperta in comportamenti animali Anindita Bhadra, hanno evidenziato che i cani randagi erano in grado di interpretare correttamente i gesti dei ricercatori, per esempio di guardare nella direzione indicata da braccia e mani. Senza entrare nei dettagli dello studio, è emerso che la capacità di "leggere gli umani" è ormai innata e che non è necessaria una coabitazione quotidiana per consentire ai quadrupedi di capire cosa stiamo comunicando loro. In termini pratici, sottolinea Bhadra, i risultati raccolti sul campo suggeriscono che è possibile interagire con i cani randagi, qualora ce ne fosse bisogno, con modalità simili a quelle adottate con i cani domestici. Un accorgimento che potrebbe ridurre morsi e attacchi. Ovviamente, è necessaria una maggiore cautela, perché spesso i quadrupedi vagabondi hanno avuto esperienze traumatiche, con gli uomini, e dunque hanno atteggiamenti più aggressivi e/o impauriti. Ciononostante, il linguaggio condiviso resta un valido appiglio, per evitare il peggio.
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