I BRINDISI DI 007 CON BORDOLESE E SUPER CHAMPAGNE

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di Luca Bonacini

Cosa si beve in ‘No time to die’, ultimo attesissimo film di James Bond, lo scopriremo il 30 settembre, data di uscita confermata dopo due anni di attesa. Quinto e ultimo film dell’era Daniel Craig e sesto Bond della saga, che aveva diviso gli appassionati, ma a cui poi i numeri del botteghino e la critica daranno ragione. Dimentichiamo per un momento cocktail, liquori e distillati per soffermarci principalmente sui vini stappati nelle ultime 4 pellicole. In Casino Royale (2004), James Bond e la bella Solange si godono il soggiorno in un resort luxury alle Bahamas, dove è di scena il Bollinger Grande Année, ma la bottiglia rimarrà intatta, Bond deve precipitarsi in missione, lasciando un po’ perplessa la bond-girl Caterina Murino. Una delle cuvèe di punta della maison di Aÿ nella Marna, fondata nei primi anni del XIX secolo, blend di pinot nero e chardonnay di 13 parcelle localizzate. Ma si beve altrettanto bene poco dopo, sul treno per il Montenegro, dove 007 e Vesper si concedono alcuni calici del pregiato Château Angélus ’82, un bordolese di rango, assemblaggio di cabernet franc, merlot e cabernet sauvignon, della maison ancora oggi della stessa famiglia, che Jean de Boüard Laforest, guardia del corpo del re, fondò nel 1782. In Quantum of Solace (2008), le scene ipercinetiche ambientate sui tetti di Siena, conducono Bond sul lago Talamone (Grosseto), a casa dell’amico René Mathis, dove berrà un non ben identificato vino bianco ghiacciato locale, che gli porge Gemma, impersonata da Lucrezia Lante della Rovere. Ritmo, azione ma poco alcool, in Skyfall del 2012, dove la modella Berenice Marlohe (Eve) porge una flute di champagne a un comprimario che avrà vita breve e a Bond stesso su uno yacht. E ancora Bollinger anche in Spectre (2015), dove a casa di donna Lucia Sciarra (Monica Bellucci), compare ancora la storica maison di champagne (è dal ‘79 che ricorre nelle pellicole della saga), tuttavia lo champagne finirà a terra, mentre 007 è in preda alla passione, fino a una seconda bottiglia di Château Angélus, sorseggiato sul treno, mentre attraversano il deserto marocchino.

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