Hollywood cerca l’accordo con gli attori a Los Angeles

A Hollywood tutti i riflettori sono puntati sugli attori. L’accordo provvisorio che gli sceneggiatori hanno firmato domenica scorsa con gli studios e le piattaforme di streaming è solo il primo passo per liberare dalla paralisi l’industria cinematografica americana. La Writers Guild of America (Wga) deve ratificare il nuovo contratto ottenuto dopo 146 giorni di sciopero: l’ultima parola è ai 11.500 membri, tramite voto online. Il sì è scontato, ma serviranno almeno 15 giorni. I programmi televisivi della sera, tipo Saturday Night Live, potrebbero tornare in onda "in due o tre settimane", secondo Variety. Ma per far ripartire ciak e promozioni, dopo quasi cinque mesi di stallo, 5 miliardi andati in fumo e decine di migliaia di lavoratori senza paga, il percorso è lungo. E servono gli attori. Il sindacato Sag-Aftra si è unito ai picchetti il 14 luglio, da allora le parti non si sono più incontrate e non ci sono appuntamenti in agenda. Gli sceneggiatori hanno raggiunto compromessi sugli aumenti del salario minimo, bonus per le opere che hanno successo in streaming e garanzie che soggetti e sceneggiature che utilizzano l’intelligenza artificiale non danneggino gli scrittori in carne ed ossa. Su questi punti spianano la strada ai colleghi, ma la Sag-Aftra chiede anche una quota effettiva dei ricavi di film e serie di successo sulle piattaforme e la riduzione delle audizioni remote e auto-registrate, pratica dilagante dopo la pandemia. Anche se tutto andasse liscio, i volti di cinema e tv non torneranno a lavorare prima di novembre.

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