Giovedì 18 Aprile 2024

Gianluca Grignani: "Ho 50 anni e finalmente mi separo. Le critiche a Sanremo? Divertenti"

Il cantautore: "Per il mio compleanno addio alla vita degli ultimi 25 anni. Ho sofferto ma provo a rinascere"

Gianluca Grignani

Gianluca Grignani

Gianluca Grignani, oggi compie 50 anni. Auguri! Se dividiamo la sua età per decadi – da 0 a 10, da 10 a 20, eccetera – quale è stata la più felice?

"Sicuramente da 0 a 10, anzi diciamo fino a 9,3 periodico, perché poi ho scoperto la vita vera".

Credo si riferisca a quanto ha raccontato in un’intervista a 'Verissimo', e cioè di essere stato molestato a 10 anni da un ragazzo di 18. Di essersi ribellato, e per questo di essere stato picchiato. Mi vuole spiegare in quali circostanze è accaduto?

"Allora giocavo a tennis, ad alto livello. Con la squadra ero a un corso del Coni in Valtellina ed eravamo divisi per età. Siccome nella notte avevamo fatto casino, mi hanno spostato con quelli più grandi. Lì è avvenuto tutto. Ma non voglio parlane più".

Il suo singolo di prossima uscita (22 aprile) si intitola 'A long goodbye'. A chi ha detto addio?

"Ho detto addio alla mia vita degli ultimi 25 anni. La canzone nasce da 15 minuti di grande sofferenza a causa della separazione da mia moglie. È un cambiamento drastico, ma anche una rinascita".

Nella canzone lei parla di una ritrovata libertà. Ma che libertà intende?

"Ho avuto una vita particolare da padre di famiglia che non mi stava benissimo addosso. Intendo libertà sessuale, ma anche mentale. A un certo punto la coppia scoppia. Libertà anche di scrittura: posso finalmente scrivere quello che voglio mentre prima, in qualche caso, non potevo esprimermi del tutto. Perché io, parlando degli altri, in realtà parlo di me stesso".

All’ultimo Sanremo lei si è prodotto in una performance, insieme con Irama, da molti criticata. Cosa ricorda?

"Non essendo in gara, ricordo un grande senso di libertà e di serenità. Prima di salire sul palco ho chiesto a Irama: “Andiamo?“, lui mi ha risposto “Andiamo!“. Così sono sceso tra il pubblico, ho visto una signora che si sbracciava e sono andato lì perché mi sembrava divertente. Le critiche sul web si sono moltiplicate all’infinito, non si parlava di altro, e alla fine sembrava che Sanremo l’avessi vinto io!".

Perché porta sempre il cappello?

"Mi piacciono. Una volta facevo collezione di macchine adesso, per problemi economici – anche io li ho – preferisco i cappelli".

Come mai ha deciso di vivere a San Colombano al Lambro, in campagna?

"Ho sempre amato la campagna, fin da piccolo, ma non ho mai avuto la possibilità di viverci, probabilmente è legato alla mia infanzia, alla mia amicizia con Stefania, aveva 12 anni ed è morta di leucemia. Ho una casa molto grande, stupenda, che in realtà è una casa galera perché non mi lascia uscire. Si trova esattamente sulla linea sacra di San Michele. Infatti ogni tanto a trovarmi vengono i fan ma anche appassionati che non cercano me ma la piramide di luce, qui vicino".

Mi fa il ritratto della sua famiglia in un interno?

"Da piccolo ho sostenuto un esame per il quoziente intellettivo. Ho disegnato la mia famiglia, con me separato dagli altri membri. Appena sono uscito, uno dei ricercatori mi è venuto dietro e con il foglio in mano è corso da mia madre dicendole “Guardi che...“. Ecco, io ero così: separato dalla mia famiglia. Non dico cos’altro ha detto quel ricercatore per non apparire presuntuoso".

Recentemente ha detto: "Sono un figo tremendo"...

"Se lo dici a 20 anni sei presuntuoso, se lo dici a 50 sei ironico".

Lei è sempre stato bello...

"Non ho mai dato peso alla bellezza, neanche nelle donne. La bellezza è effimera. Nella donna cerco altro, un po’ di cervello. Troppa bellezza può anche crearti problemi. Da giovane quando mi guardavo allo specchio mi trovavo più bello di come mi sentivo. E con le donne... sono sempre stato più timido di quello che sembra".

Lucio Dalla la stimava molto...

"Mi era affine al 360°. Una volta ero ospite al suo programma 'Taxi', e non mi piacevano le inquadrature, così dicevo: fate così, e così... Allora l’hanno chiamato e lui dalla regia ha detto: lasciatelo fare, lui sa".

Cosa odia?

"Le persone ipocrite".

Di cosa ha paura?

"Morire prima di finire tutto quello che ho in mente. E ora guido con grande prudenza".

Lei ha detto che la parola droga non si dovrebbe mai usare, perché le si fa pubblicità. Ha anche detto che nella vita ha provato di tutto...

"Credo che almeno il 75% di persone sotto i 50 anni abbiano fatto uso di droga. E, al contrario di quanto si crede, penso che la maggior parte della gente abbia più esperienza di me dei meandri delle sostanze. Comunque non bisogna darle spazio, mai".

Lei si definisce un rivoluzionario. Lenin o Che Guevara?

"Sono un rivoluzionario anarchico. Non potrei mai essere un Robespierre".

È ancora convinto che Fedez sarebbe un buon presidente del consiglio?

"Un ottimo presidente. È un uomo enorme, glielo dico sempre. Gli mando un grande abbraccio".

 

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