Harrison-Indiana. Se il personaggio diventa l’alter ego

Ford sarà per la quinta volta l’avventuriero Jones. Quegli attori prigionieri dei ruoli interpretati

Una scena di uno dei film di Indiana Jones, interpretati da Harrison Ford, oggi 78 anni

Una scena di uno dei film di Indiana Jones, interpretati da Harrison Ford, oggi 78 anni

Harrison Ford riprende il cappello e la frusta: sarà Indiana Jones per la quinta e ultima volta. È uscita poche ore fa la conferma ufficiale: James Mangold sarà il regista della quinta avventura di Indiana Jones, che uscirà nei cinema a luglio 2022. Steven Spielberg sarà il produttore esecutivo, dopo avere diretto i primi quattro film del franchise.

La Disney conferma, dunque, una notizia di cui si parlava da tempo, con le indiscrezioni dell’Hollywood Reporter già lo scorso febbraio. Ma, a dire il vero, sembrava anche che Harrison Ford dovesse cedere il ruolo a Chris Pratt. Non sarà così. Sceglie di fare un passo indietro, invece, Steven Spielberg, che sarà comunque nella partita, ma lascia la regia a James Mangold, il regista de Le 24 ore di Le Mans. Per il ruolo di Indiana Jones, invece, è la Disney a dare l’investitura finale, chiamando Harrison Ford "Indy in persona".

Già. Indy in persona. Perché accade che un attore si leghi così indissolubilmente al suo personaggio da non staccarselo più dalla pelle: e viceversa, come direbbe Gabbani. Harrison Ford ha fatto una pletora di altri film: da Blade Runner al Fuggitivo, da Frantic di Polanski a Witness di Peter Weir, da Presunto innocente al remake di Sabrina. Eppure, se pensi a lui rischi di vederlo con in mano la frusta dell’archeologo più famoso del mondo. Un destino, o forse una condanna, secondo i punti di vista.

Ci sono scrittori che non sono riusciti a liberarsi dei loro personaggi più famosi: sir Arthur Conan Doyle scrisse molte altre cose, ma tutti continuarono a chiedergli Sherlock Holmes, costringendolo anche a resuscitarlo, dopo che lo aveva "ucciso"; Georges Simenon scrisse centinaia di altri romanzi, ma tutti gli chiedevano del commissario Maigret.

E al cinema, ci sono attori che hanno legato le proprie sorti ad un personaggio. Senza parlare dell’identificazione tra 007 e Sean Connery – nonostante tutti gli altri James Bond del mondo – è evidente che Daniel Radcliffe sarà per sempre Harry Potter; che Robert Downey Jr., attore di grande classe, sarà sempre legato ad Iron Man; che Hugh Jackman sarà per sempre Wolverine. Elijah Wood ha oggi quarant’anni e una leggera calvizie: ma sarà per sempre Frodo Baggins del Signore degli Anelli. E anche Johnny Depp, la stella più luminosa, adesso cadente, nonostante cento altri film sarà, per milioni di spettatori, soprattutto Jack Sparrow. È come quando andavi dalla nonna, lei si ingegnava a prepararti piatti sempre diversi: e tu volevi sempre quelle patate al forno.

 

 

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