Mercoledì 24 Aprile 2024

Addio alla stilista giapponese Hanae Mori. Porta il suo nome il profumo di Butterfly

Aveva 96 anni. Ha vestito first lady come Nancy Reagan e Hillary Clinton, ma anche principesse come Grace di Monaco

Hanae Mori (Ansa)

Hanae Mori (Ansa)

Tokyo, 18 agosto 2022 - E’ stata la stilista preferita della famiglia imperiale giapponese, suo l’abito da sposa dell’imperatrice Masako alle nozze con Naruhito nel 1993, e anche della regina di Thailandia Sirikit, ha vestito first lady come Nancy Reagan e Hillary Clinton e principesse reali come Grace di Monaco, conquistato il suo paese il Giappone e ottenuto onori e rispetto a Parigi, eterna capitale dell’alta moda. Una febbre ha rubato a questa vita Hanae Mori, 96 anni, designer di fama per aver imboccato per prima subito dopo la guerra la difficile strada della couture e aver contribuito non poco con il suo lavoro incessante all’elevazione delle donne in Giappone, perché esempio di creativa perfetta ma anche di imprenditrice che ha sempre lavorato al fianco del marito Ken Mori, impreditore tessile.

Coltivando la sua cultura, prima di tutto, con la grande tradizione del kimono reinterpretato e modernizzato sempre, della seta sua immensa passione e delle stampe naturali come quelle dei fiori di pesco e delle ali delle farfalle. Si è spenta nella sua casa di Tokyo l’11 agosto, ma la notizia arriva dal suo enturage solo oggi.

A pochi giorni di distanza dalla scomparsa di Issey Miyake, un altro gigante della moda nipponica, se ne va anche questa ultima testimone dell’eleganza altissima di questo paese forte e gentile come era proprio Hanae che aveva un senso delicatissimo della bellezza, al punto da aver vinto già nel 1973 il premio Neiman Marcus nel 1973 e la medaglia d’argento della Città di Parigi nel 1978. Innumerevoli le mostre che le sono state dedicate nel mondo, dal MET al Centre Pompidou in omaggio alla sua genialità. Primo atelier a Shinjuko, Tokyo, nel 1951 quando anche a Parigi muovevamo i primi passi trionfali Cardin, Dior, Balenciaga e in Italia Giovan Battista Giorgini inventava la nostra moda nazionale e le sfilate della Sala Bianca di Palazzo Pitti. Davvero un periodo d’oro per la moda mondiale. Poi dal 1954 al 1961 Hanae Mori ha lavorato per il cinema coi tanti abiti per pellicole di fama nel suo paese, come quelli per Nagisa Oshima o Akira Kurosawa. Primo show a New York nel 1965, poi a Monaco e infine a Parigi nel 1975 dove stabilì il proprio atelier a partire dal 1977, membro della Chambre Syndacale de la Haute Couture Parisienne con presenza fissa nei calendari dell’Haute Couture fino a pochi anni fa. Celebre anche l’apertura della boutique in Faubourg St. Honorè nel 1985, senza dimenticare che l’ecclettica Mori ha disegnato costumi di scena anche per La Scala e per l’Opera Ballet di Parigi.

Prodiga anche nel mondo della profumeria, con l’eau de toielette che porta il suo nome e il famoso flacone di Butterfly, del 1995. E proprio le farfalle sono state la sua intuizione-ideale tanto da essere ribattezzata dalla critica “la regina delle farfalle” o Madame Batterfly per la forma ampia e leggiadra delle maniche dei suoi abiti da sera e per i disegni di alcuni pezzi indimenticabili tutti ricamati.

In Giappone negli anni d’oro dei pionieri come lei, tra il Sessanta e l’Ottanta, si affermava una vera scuola di design che l’ha vista però non inoltrarsi nell’avanguardia come Rei Kavakubo di Comme des Garcons o di Yamamoto ma prendere la strada difficilissima dell’atelier e della clientela dell’alta moda, speciale ed esigentissima con un confronto continuo con le più importanti maison francesi. Ma a fine anni Novanta ha tentato anche la strada del pret à porter.  

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