Martedì 23 Aprile 2024

Halloween, lo studio: "Film horror e case stregate fanno bene alla salute"

Una ricerca svela perché ci sentiamo più sereni e di buonumore dopo un'esperienza ad alto tasso di paura

Vivere un'esperienza paurosa simulata ci fa sentire meglio - Foto: Nirian/iStock

Vivere un'esperienza paurosa simulata ci fa sentire meglio - Foto: Nirian/iStock

Se ti senti un po' giù, quello che ci vuole è un bello spavento. Soprattutto ad Halloween. A patto che ti piacciano cose come i film horror e le case stregate dei luna park: in questo caso, immergersi volontariamente in un'esperienza paurosa, in tutta sicurezza, è un toccasana per il buonumore. Lo sostiene una ricerca pubblicata sulla rivista 'Emotion', guidata dalla professoressa Margree Kerr della University of Pittsburgh, che ha cercato di capire cosa succede nella testa delle "vittime" della ScareHouse, una casa stregata particolarmente terrificante. LA RICERCA NELLA CASA STREGATA L'indagine è stata condotta su 262 persone che già avevano acquistato il biglietto, e che quindi avevano deciso di propria volontà di visitare la casa degli orrori. Hanno risposto a una serie di domande sul loro umore e stato d'animo prima di entrare nella ScareHouse e dopo esserne usciti (vivi), e cento di loro sono stati sottoposti all'elettroencefalografia (EEG) per misurare l'attività del cervello, anche in questo caso prima e dopo il tour della paura. Risultato: nonostante lo spavento, più della metà dei soggetti ha rivelato di sentirsi di umore migliore rispetto a prima, mentre il 33% non ha percepito cambiamenti significativi e solo il 17% ha constatato di sentirsi peggio. In particolare, gli effetti positivi sono stati più marcati fra coloro che hanno descritto l'esperienza come elettrizzante e intensa, che si sono ritrovati a fronteggiare le proprie paure e che sono entrati nella casa partendo già da un livello di stress più alto degli altri. GLI EFFETTI DELLA PAURA (FINTA) SUL CERVELLO Come spiegare questa spensieratezza da casa stregata? Secondi i ricercatori i fattori in gioco sono diversi: in primis il senso di rilassamento e di piacere che sopraggiunge quando si scioglie l'ansia dell'attesa e dell'anticipazione di un'esperienza negativa. Del tipo, tolto il dente tolto il dolore. Ma non solo: l'EEG ha mostrato che quando i soggetti usciti dalla casa affrontavano alcuni semplici compiti, come ad esempio fare un disegno o guardare delle foto, la loro "reattività neuronale" risultava diminuita. In sostanza, l'attività del cervello era meno intensa, come se la paura avesse in qualche modo ricalibrato la mente alleggerendola da pensieri e preoccupazioni, portandola a uno stato di rilassamento simile alla meditazione. Inoltre secondo la Kerr, quando viviamo un'esperienza spaventosa, ma sapendo che non corriamo alcun pericolo reale, possiamo lasciarci andare e mettere alla prova la nostra capacità di resistenza allo stress e all'angoscia. La ricerca fornisce spunti interessanti per la cura delle persone affette da ansie e fobie: aggiungere un elemento horror-ludico potrebbe rendere più tollerabile ed efficace la terapia espositiva, quella che prevede di mettere i pazienti di fronte alle proprie paure in modo da aiutarli a superarle. Leggi anche: - Cosa fare ad Halloween, ecco gli hotel infestati dove si dorme con i fantasmi - La casa stregata più paurosa d'America: i volti del terrore - La casa stregata di 'Stranger Things' attende gli amanti del brivido

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