Venerdì 4 Ottobre 2024

Greta Thunberg rifiuta 46mila euro di premio per l'ambiente

L'attivista che si batte contro la crisi climatica dice che il movimento 'Fridays for Future' non ha bisogno di premi, ma di azioni concrete

Greta Thunberg alla manifestazione ambientalista di Vancouver, il 25 ottobre 2019

Greta Thunberg alla manifestazione ambientalista di Vancouver, il 25 ottobre 2019

Greta Thunberg ha rifiutato un premio che il Consiglio nordico aveva deciso di assegnarle e in questo modo ha rispedito al mittente le 500mila corone svedesi (circa 46mila euro) annesse al riconoscimento. Motivando la propria scelta, la celebre ecologista sedicenne ha detto che considera il premio "un grande onore", ma che il movimento Fridays for Future, che si batte per combattere la crisi climatica, "non ha bisogno di altri premi. Ciò di cui abbiamo bisogno è che i nostri politici e le persone di potere inizino ad ascoltare ciò che dicono le più accreditate fonti scientifiche".

Al momento non sono trapelate reazioni da parte del Consiglio nordico, che è un forum di cooperazione fra i governi dei paesi nordici, cioè Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia. Resta però il fatto che, come suo solito, Greta Thunberg ha espresso la sua posizione con molta chiarezza.

E ha anche colto l'occasione per criticare proprio i paesi che avevano deciso di premiarla. In un lungo post, pubblicato sul suo profilo Instagram, si legge: "Quando si tratta di questioni legate all'ambiente e al clima i paesi nordici hanno un'eccellente reputazione in tutto il mondo. Non mancano l'occasione di vantarsene e di spendere belle parole, ma se guardiamo alle nostre reali emissioni e alle nostre impronte ecologiche pro capite (se includiamo i nostri consumi, le nostre importazioni, nonché il trasporto aereo e le spedizioni), allora siamo di fronte a tutta un'altra storia".

Qualche riga più avanti aggiunge: "Il divario fra ciò che la scienza dice essere necessario per contenere l'aumento della temperatura globale entro 1,5 gradi, o al massimo 2 gradi centigradi, e le decisioni che invece prendono i politici che guidano i paesi nordici è enorme. E ancora non si vedono segni in direzione dei cambiamenti richiesti. L'accordo di Parigi, che tutti i paesi nordici hanno firmato, è basato sul concetto dell'equità e questo significa che i paesi più ricchi devono guidare la lotta. Noi siamo fra le nazioni che hanno la possibilità di fare di più, ciononostante stiamo facendo praticamente nulla".

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

I have received the Nordic Council’s environmental award 2019. I have decided to decline this prize. Here’s why: “I am currently traveling through California and therefore not able to be present with you today. I want to thank the Nordic Council for this award. It is a huge honour. But the climate movement does not need any more awards. What we need is for our politicians and the people in power start to listen to the current, best available science. The Nordic countries have a great reputation around the world when it comes to climate and environmental issues. There is no lack of bragging about this. There is no lack of beautiful words. But when it comes to our actual emissions and our ecological footprints per capita - if we include our consumption, our imports as well as aviation and shipping - then it’s a whole other story. In Sweden we live as if we had about 4 planets according to WWF and Global Footprint Network. And roughly the same goes for the entire Nordic region. In Norway for instance, the government recently gave a record number of permits to look for new oil and gas. The newly opened oil and natural gas-field, ”Johan Sverdrup” is expected to produce oil and natural gas for 50 years; oil and gas that would generate global CO2 emissions of 1,3 tonnes. The gap between what the science says is needed to limit the increase of global temperature rise to below 1,5 or even 2 degrees - and politics that run the Nordic countries is gigantic. And there are still no signs whatsoever of the changes required. The Paris Agreement, which all of the Nordic countries have signed, is based on the aspect of equity, which means that richer countries must lead the way. We belong to the countries that have the possibility to do the most. And yet our countries still basically do nothing. So until you start to act in accordance with what the science says is needed to limit the global temperature rise below 1,5 degrees or even 2 degrees celsius, I - and Fridays For Future in Sweden - choose not to accept the Nordic Councils environmental award nor the prize money of 500 000 Swedish kronor. Best wishes Greta Thunberg”

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