Greta da “Mare fuori“ a Shakespeare "L’adolescenza? Una tragicommedia"

Greta da “Mare fuori“ a Shakespeare  "L’adolescenza? Una tragicommedia"

Greta da “Mare fuori“ a Shakespeare "L’adolescenza? Una tragicommedia"

di Barbara Berti

"L’adolescenza? Una tragicommedia". Parola di Greta Esposito, l’attrice napoletana 22enne diventata nota al grande pubblico per il ruolo di Nina (la fidanzata di Carmine detto O’ Piecuro) in Mare fuori e che adesso è nel cast di un’altra serie Rai, Shake, dal 14 aprile su Raiplay. Una produzione Lucky Red in collaborazione con Rai Fiction, con la regia della giovane (28 anni) Giulia Gandini, Shake è una serie (8 episodi) basata sull’Otello di Shakespeare. Ma è un teen-drama anziché una tragedia, ambientato in un liceo romano ai giorni nostri e il campo di battaglia sono le sfide di parkour. I temi restano quelli universali: l’amore, la gelosia, il tradimento solo che personaggi iconici sono studenti sedicenni e diciassettenni. In particolare, il pubblico farà la conoscenza di ThomasOtello (Jason Prempeh), leader di un gruppo che pratica il parkour e della bella BeatriceDesdemona (Giulia Fazzini).

Greta, lei in Shake interpreta Emilia: che personaggio è?

"È il corrispettivo dell’Emilia della tragedia di Shakespeare, la fidanzata di Iago soltanto che adesso Iago è una lei, è Gaia. Emilia è una sedicenne liceale in cerca della sua identità sessuale ma non solo. È una ragazza curiosa. Ed è il personaggio che fa da collante con gli altri, riunisce tutti i fili della narrazione, infatti è la prima a portare Beatrice nel gruppo, perché non ha pregiudizi".

Ci presenta gli altri personaggi?

"ThomasOtello è un giovane con una grande passione per il parkour e CassioMichele è la sua spalla e supporto. GaiaIago è una ragazza con tante ombre, proprio come il personaggio di Shakespeare, mentre BeatriceDesdemona è un’adolescente che dimostra coraggio, rinuncia a ogni certezza per ritrovare se stessa".

Per capire Shake serve aver letto e studiato l’Otello?

"No, Shake è una reinterpretazione dell’aderenza alla realtà dei sentimenti eterni. Mettiamo in scena un dramma che è sempre esistito socialmente, ma dal punto di vista dei ragazzi nella fase adolescenziale".

Lei come ha vissuto la sua adolescenza?

"In continua tempesta ormonale e sentimentale, un po’ come tutti, credo, visto che è un periodo di crescita dove passi dal piangere al ridere in un attimo. Personalmente tendo a vivere tutto molto intensamente. Quando andavo a scuola avevo già mille altri interessi, studiavo pianoforte, canto, teatro. Insomma, mi buttavo a capofitto in tante cose trascurando un po’ i compiti ma ho avuto la fortuna di avere degli insegnanti che mi hanno sempre spronata a coltivare le mie passioni".

Arriva dal successo di Mare fuori dove interpreta Nina. Ora è Emilia: punti di contatto tra lei e i personaggi?

"Sinceramente non mi ritrovo né in Nina né in Emilia. Quando devo studiare un personaggio mi piace trovare punti di distacco, questo mi stimola a calarmi poi meglio in quel determinato ruolo. In Nina forse rivedo la fiducia e la speranza nel futuro che mi caratterizzano".

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