Morto Gosaku Ota, svelò i retroscena di Mazinga e Goldrake

Era uno dei principali collaboratori di Go Nagai, la 'mente' dietro ai robottoni che fecero furore nei cartoon in Italia

Un carro di Carnevale con la figura di Goldrake (Ravaglia)

Un carro di Carnevale con la figura di Goldrake (Ravaglia)

Gosaku Ota, il disegnatore morto a 74 anni per complicazioni legate al Covid, era una dei principali collaboratori di Go Nagai, la ‘mente’ dietro i robottoni degli anni Settanta – da Mazinga a Goldrake – che hanno fatto furore nei cartoon (in giapponese, anime) anche in Italia.

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Ma, a detta di tutti gli esperti, Ota ha lasciato un segno indelebile, dando una versione ‘sua’, per certi versi più matura, ai personaggi del collega Nagai. Ota disegnava le versioni manga, su carta dunque, delle saghe di Nagai: Mazinga Z, il Grande Mazinga (pubblicato anche in Italia negli anni Ottanta dalla Fabbri, ricolorato, e negli anni Novanta da Granata Press) e Goldrake.

I suoi manga avevano fatto luce su alcuni punti oscuri della continuity tra i vari robot: la storia è infatti un’unica saga. È stata la trasposizione italiana dei cartoni animati a cancellare questo legame: per dire, Koji Kabuto, il pilota del Mazinga Z, è anche Alcor, il ‘secondo’ di Actarus, che pilota prima quella navicella gialla, tipo Ufo, e poi il Goldrake 2. Fatto sta che, con Ota, rilevano gli esperti di Nippon Shock Edizioni, “se ne va un altro pezzo della Goldrake generation”

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